Non siamo nati per soffrire di Raffaele Morelli

Occorre arrendersi; occorre dirsi:"Sono qua, non mi oppongo, sia quel che sia".

Quando il dolore imperversa nella nostra vita occorre cedergli il passo, non bisogna soffocarlo o tentare di arginarlo, ma dobbiamo essere disposti a viverlo e a lasciarci andare. Il dolore è parte integrante della nostra vita, della vita di ogni essere vivente, di ogni uomo e anche se esso alcune volte ci avvolge e ci imprigiona, noi non dobbiamo eluderlo, dobbiamo navigarlo.
Il dolore è come un cavallo imbizzarrito che ascolta il nostro pathos, i nostri sentimenti, le nostre emozioni più recondite e che si lascia cavalcare solo quando "cediamo" al suo volere. Nel momento in cui soffriamo, cerchiamo sempre la causa del nostro dolore, cerchiamo una risposta razionale a quello che ci sta capitando, perché dobbiamo fuggire da questa triste orribile situazione.

Lo psicoterapeuta Raffaele Morelli, in questo libro dal titolo "Non siamo nati per soffrire", ci esorta a vivere il dolore con dolcezza, cioè a non evitarlo, ma a lasciarci avviluppare da esso.
Solo toccando il fondo possiamo riemergere con una personalità più forte, con una nuova grinta, arricchiti da nuove energie. Possiamo diventare persone nuove, rinnovate, solo se ci accettiamo come ibridi, come ha fatto Venus (Veronica+Sandra).
Dobbiamo avere la capacità di fondere in noi i due opposti, la sensualità di Maddalena e la purezza di Maria, per arrivare a creare un’unica medaglia.
Senza ritrosie dobbiamo rivolgere il nostro pensiero ad accettare noi stessi e il prossimo, per poi giungere a non giudicarci, a non giudicare.
Star bene vuol dire accogliere, spalancare le braccia per aprirci alla vita, sia nei suoi aspetti piacevoli e sia in quelli poco graditi.
Solo allora il dolore volerà via, trasformando noi, bruchi doloranti, in bellissime farfalle.