Nora Webster
- Autore: Colm Toibin
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2016
“Nora Webster” (Bompiani 2016, traduzione di Alberto Pezzotta) è un romanzo pubblicato nel 2014 del giornalista, saggista e scrittore irlandese Colm Tóibín, nato nel 1955 a Enniscorthy, i cui libri, tra i quali “The Master” (2004), “Fuochi in lontananza” (2008) e “Brooklyn” (2009), sono stati tradotti in circa venti lingue.
Ricominciare dopo un lutto avendo la consapevolezza che d’ora in poi nulla sarebbe più stato come prima. Rimboccarsi le maniche per andare avanti, sola, senza più avere accanto il proprio marito. Con il ritratto di Nora Webster, Colm Tóibín, uno dei maggiori autori di lingua irlandese, tratteggia una figura di donna sensibile e compassionevole, coraggiosa e tenace, piena di umanità e volenterosa, novella eroina della narrativa contemporanea, capace di illuminare le pagine di questo libro prezioso.
Irlanda, Enniscorthy, fine degli anni Sessanta. Dopo la morte di Maurice, alla porta dell’abitazione di Nora molte persone avevano suonato il campanello per esprimere alla famiglia Webster le loro più sincere condoglianze. Non volevano dare fastidio, erano tutti animati da buone intenzioni ma questa processione di amici e parenti rendeva Nora ancor più stanca e depressa. C’erano tante decisioni da prendere oltre a occuparsi dei figli minori, Donal affetto da balbuzie e il piccolo Conor, Aine studiava a Bunclody mentre Fiona si trovava a Dublino al college. Se è vero che il tempo è un gran dottore, un sabato di quel mese di ottobre Nora aveva preso la macchina, la loro vecchia Austin A40 per recarsi a Cush. Aveva lasciato i figli da amici e non aveva detto a nessuno la meta del suo breve viaggio.
In quei mesi di transizione era difficile trattenere le lacrime ma occorreva farlo per il bene dei ragazzi e anche per il suo. Donal e Conor cominciavano ad abituarsi all’assenza del loro padre e si comportavano come se tutto fosse normale, forse questo era un altro modo per dissimulare quel senso di vuoto e perdita che i ragazzi provavano.
Scorgendo da lontano il mare, Nora si era resa conto che era la prima volta che percorreva quella strada da sola ricordando i tempi felici e spensierati di quando i bambini avvistando il mare urlavano eccitati e lei doveva calmarli, ordinando loro di stare seduti e tranquilli. Nel frattempo si era alzato un forte vento, il cielo si era fatto scuro, gocce di pioggia cadevano sul parabrezza della macchina, sicuramente la casa sarebbe stata non solo vuota ma anche fredda. Nora era entrata con l’auto nel vialetto e aveva aperto il cancello cromato, parcheggiando davanti alla casa aveva richiuso il cancello per non far sapere a nessuno che si trovava lì. La donna ancora non aveva varcato la soglia dell’abitazione che aveva già deciso che quella sarebbe stata l’ultima volta che veniva lì.
Avrebbe venduto la casa a Jack Lacey, dopo aver passato in rassegna le poche stanze, avrebbe preso tutti gli effetti personali e tutto quello che non poteva essere lasciato, dopo di che avrebbe chiuso la porta e sarebbe tornata a Enniscorthy. Nora Webster si era sorpresa della durezza della sua decisione, era stato apparentemente facile voltare le spalle a ciò che aveva amato. Sospirando, la vedova di Maurice si arrese all’onda del rimpianto che la travolse all’improvviso. Ma il passato è passato e non torna più.
Nora Webster
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