Novella degli scacchi
- Autore: Stefan Zweig
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2014
Stefan Zweig è stato uno scrittore, drammaturgo, traduttore e giornalista austriaco. Come molti altri ebrei, lasciò l’Austria nel 1934 per stabilirsi prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti e infine in Brasile, dove si uccise insieme alla seconda moglie il 22 febbraio 1942.
"Novella degli scacchi" (Garzanti, 2014) è l’ultimo racconto da lui composto. L’autore si è ispirato ai suoi ultimi giorni di vita a Petrópolis, in cui l’unico mezzo per distrarsi era una scacchiera.
Un grande piroscafo passeggeri è in partenza da New York per Buenos Aires, con a bordo il campione mondiale di scacchi Mirko Czentovic. Uomo rozzo, ignorante e senza qualità. Allevato, per carità cristiana, dal parroco del suo paese, rivela da subito un talento naturale per gli scacchi. Inizia così per lui una vita fatta di vittorie fino ad arrivare, a soli 18 anni, alla conquista del titolo mondiale.
Sulla nave, però, il grande campione Czentovic incontra qualcuno in grado di tenergli testa davanti a una scacchiera. Si tratta del misterioso Dr B., uomo schivo e silenzioso, dotato di grande intelligenza. Titolare di uno studio legale a Vienna, di origine ebraica, durante l’Anschluss viene arrestato e confinato in una stanza d’albergo dalla Gestapo. Durante i mesi trascorsi in completa solitudine, il suo unico compagno è un libro contenente 150 partite di scacchi disputate dai più forti giocatori del mondo, rubato dalla giacca di uno degli ufficiali. Questo libro diventa la sua unica compagnia e ossessione, portandolo quasi al delirio ma permettendogli, al contempo, di salvarsi dalla prigionia.
Chi vincerà la partita finale? Il rozzo Czentovic o l’intellettuale Dr B.?
La partita vera è tra la cultura del vecchio mondo, dell’Europa devastata dal nazismo e l’uomo nuovo, che non sa nulla di cultura, ma ha un solo talento con il quale si arricchisce e gira il mondo.
Zweig apparteneva all’élite intellettuale d’inizio secolo: ebbe l’intuizione che il mondo stava cambiando, ma non riusciva a tenerne il passo, rimanendo statico nella sua posizione. In tutta la novella è evidente il suo disprezzo nei confronti del campione, perché è ignorante, non è un intellettuale, ma ha invaso il suo mondo. Per Zweig, Czentovic è il simbolo del tramonto dell’aristocrazia, rappresentata dal Dr B., costretta a soccombere a un nuovo tipo d’intelligenza, arrogante, specializzata e vincente.
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