Nuove storie di Natale. Racconti inediti
- Autore: Louisa May Alcott
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Edizioni Clichy
- Anno di pubblicazione: 2021
Il volume Nuove storie di Natale. Racconti inediti (Edizioni Clichy 2021, traduzione e cura di Giovanni Maria Rossi) di Louisa May Alcott (Germantown, 29 novembre 1832 - Boston, 6 marzo 1888) contiene undici nuovi racconti inediti dell’autrice di Piccole donne (1868), editi dopo il clamoroso successo di Storie di Natale (Clichy 2020), tratti dal secondo volume della raccolta Lulu’s Library, una serie di storie per bambini scritte nel 1885 e pubblicate nel 1887.
“Una delle mie primissime memorie d’infanzia è giocare con i libri nello studio di mio padre, costruire torri e ponti con i grossi dizionari, guardare le figure, far finta di leggere, e scarabocchiare su dei fogli bianchi ovunque potessi trovare una matita o una penna. Molti di questi primi tentativi autoriali esistono ancora; e spesso mi chiedo se quei giochi infantili non abbiano influenzato la mia vita successiva, visto che i libri sono stati la mia maggiore consolazione, costruire castelli in aria un piacere mai abbandonato, e scarabocchiare un divertimento assai redditizio”.
Veritiera sintesi dell’esistenza di una donna dalla grande personalità, pronunciata a pochi mesi dalla morte, avvenuta nel marzo del 1888, a cinquantacinque anni. La vita di Louisa May Alcott fu consacrata alla famiglia e al lavoro di scrittrice, una passione nata fin da piccola, che si rivelò utile fonte di guadagno per sé e per la sua famiglia, considerato che il filosofo e pedagogo illustre Amos Bronson (1799-1888), tanto amato, venerato, genitore premuroso e severo, era totalmente privo di senso pratico.
“Prima o poi voglio fare qualcosa. Non importa che cosa, insegnare, cucire, recitare, scrivere, qualsiasi cosa pur di aiutare la mia famiglia; e diventerò ricca e famosa e felice prima di morire, guarda se non lo farò!”, decise Louisa May a quindici anni, adolescente caparbia e ostinata, autodefinitasi “tomboy”, “maschiaccio ribelle”, e non ebbe paura di fare i lavori più umili pur di mantenere il clan Alcott. Sarebbe diventata una femminista ante litteram, convinta sostenitrice dell’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti e del suffragio universale esteso alle donne. Del resto la sua mentalità anticipatrice era stata forgiata dai vicini di casa e maestri, Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau e Nathaniel Hawthorne.
La pubblicazione di Piccole donne regalò all’autrice il successo e il benessere economico, tanto è vero che nel 1879, dopo la morte precoce della sorella minore May, accolse in casa la nipotina di poche settimane, Lulu, prendendosi cura di lei come e più di una madre. A Lulu zia Louisa raccontava le favole della buonanotte nate dalla sua fervida fantasia. Favole e storie che ebbero poi così tanto successo tra la bambina e i suoi amichetti che Alcott decise di farne un libro, anche perché disse:
“Non avendo nient’altro da regalare quest’anno, le ho raccolte in un solo volume come dono di Natale”.
Il Re del Gelo e come le fate le conquistarono, Fioredigiglio e Fioccodicardo, Ondina, lo spiritello delle acque, La visita di Eva al Paese delle fate, Raggio di sole, e i suoi fratelli e sorelle, La sorgente incantata, Regina Aster, Il folletto color cioccolata e la Principessa, Sirene, La piccola Gemma, La storia di un fiore: gran parte di queste storie Louisa May le scrisse a sedici anni per le sorelline e i loro amichetti, i piccoli Emerson e i Channing, e uscirono qualche anno dopo con il titolo di Fiabe floreali. Furono edite nuovamente nel 1887 con alcune aggiunte, “per il divertimento dei figli di quei bambini di allora dalla loro vecchia amica”, ormai adulta, ma sempre bambina nell’animo.
“La Regina era seduta sul trono, e tutte le fate dei quattro regni si erano radunate per un gran consiglio”.
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