Odessa star di Herman Koch

I due romanzi dell’olandese Herman Koch, “La cena” e “Villetta con piscina”, già pubblicati in anni precedenti, hanno decretato il successo dello scrittore, ed ora Neri Pozza ne pubblica il romanzo uscito nel 2003, il primo, dove già sono presenti molti dei temi e delle modalità espressive che ne caratterizzano la scrittura.

"Odessa star": è un noir, un thriller o un romanzo sociologico quest’opera prima del romanziere? Certamente il clima nel quale lo scrittore ci immerge sin dalle prime pagine ci racconta una società malata, intollerante, cinica, la cui unica speranza di redenzione si affida alle giovani generazioni.

Fred Moorman è un uomo di meno di cinquanta anni che vive ad Amsterdam con la moglie Christine e un figlio quattordicenne, David. Non ne viene descritto l’aspetto fisico, né la professione, ma solo il luogo in cui abita, il secondo piano di una villetta, mentre al piano terreno con giardino abita una inquilina, la vecchia signora De Bilde, una specie di barbona i cui animali, un cane e degli uccelli, rendono il clima irrespirabile tanti sono gli escrementi e i rifiuti che si affollano nel piccolo prato. Fred si sente un fallito agli occhi della moglie e del figlio, e l’incontro con un ex compagno di scuola, Max G, che è divenuto una specie di boss ai confini con la malavita, lo spingono verso quel modo rapido di ottenere denaro e prestigio che è proprio della nuova malavita che si cela dietro un’apparente rispettabilità.

Fred insegue il potente Max, la sua guardia del corpo Richard, e pensa di ottenere da loro “piaceri” che ne miglioreranno la qualità della vita; in effetti mentre la famigliola si prende una vacanza a Minorca la vecchia De Bilde sparisce misteriosamente e presto la sua casa ed il maleodorante giardino torneranno nella piena disponibilità della famiglia Moorman; ma certamente ci sarà un prezzo, alto, da pagare per ricambiare il vantaggio economico ottenuto.

David insieme alla fidanzatina Nathalie osserva il padre, ne vede il mutare del volto e dell’espressione, ne coglie l’imbarazzo, capisce che il loro cambiamento di status (l’acquisto di una nuova auto lussuosa al posto della vecchia utilitaria, il nuovo look di Fred, scarpe da running e occhiali di marca, nuove frequentazioni di persone in vista, tra cui un presentatore televisivo celebre e abbronzatissimo) hanno una origine non chiara e trasparente. Insomma sono i ragazzi a mettere in crisi il sogno di emancipazione sociale di Fred, debole, cinico, ma sostanzialmente incapace di diventare fino in fondo il “cattivo” che può competere con chi ha scelto il delitto e la truffa come strumenti di arricchimento.

Molte pagine del libro in cui si respira un’atmosfera pulp se dal punto di vista letterario lo rendono un romanzo interessante, da quello etico denunciano una società corrotta, edonista, profondamente ingiusta, razzista. I deboli (un ragazzo con la sindrome di Down, la vecchia De Bilde e la sua figlia obesa, la giovane colf marocchina, il professore di francese in pensione eterno zimbello degli alunni) sono tutte figure di perdenti, vittime di pochi ricchi e potenti, mentre gli altri, compresi i poliziotti, sono indifferenti o peggio corrotti. Nelle pagine di Koch passa un’idea di Europa che fa rabbrividire.

Andrà meglio in futuro? Il romanzo è uscito nel 2003 in Olanda, abbiamo speranze che il clima sia diverso, dieci anni dopo.