L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
- Autore: Marilù Oliva
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
“Eccolo, lo sfuggente. Il re divenuto naufrago. L’uomo sballottato dall’ira degli dèi.”
È così che si apre il romanzo, corale e tutto al femminile, di Marilù Oliva. Il titolo, all’apparenza piuttosto esplicativo, nasconde un racconto diverso da quello che il lettore a primo impatto potrebbe figurarsi. L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre è in realtà Odisseo raccontato dalle molte donne che hanno colorato il suo viaggio, che hanno condiviso con lui pochi giorni oppure interi anni. In fondo poi l’Odissea non è altro che l’essenza stessa di Odisseo.
Calipso, Circe, Nausicaa, Euriclea, le Sirene, e Atena, la sua divina ed eterna protettrice che si è preoccupata di vegliare su di lui fin dai tempi della guerra di Troia. Ma la più importante di tutte è senza dubbio Penelope: la moglie dell’infinita attesa, sospesa nel ricamo di un sudario mai terminato, che cuce e si appresta a disfare la notte, alla luce delle candele. È una donna saggia, tenace e dal fine intelletto, che cerca di dare stabilità a ciò che rimane della famiglia, per Telemaco, mentre aspetta il ritorno del marito, e che allo stesso tempo deve far sì che i Proci non attentino alla vita di suo figlio, o alla sua.
Gli occhi delle narratrici diventano quelli dei lettori, come se fossero invitati ai banchetti, secondo gli usi dell’epoca nei confronti degli ospiti. Siamo a fianco di Odisseo, nell’Ade, quando incontra la madre e cerca disperatamente di abbracciarla. Conosciamo Elena, la bellissima Elena di Troia, tornata a essere sposa di Menelao dopo la cruenta guerra che la sua bellezza aveva causato.
È un racconto che si basa sulle sensazioni, sulle storie, sulle emozioni e sulla volubilità degli dei. Un modo per conoscere l’eroe dalle mille facce, il multiforme, che è anche il naufrago per eccellenza della letteratura.
Il ritorno in patria è un macigno che pesa sull’anima di Odisseo in ogni momento del suo viaggio: è la disperazione con cui dice addio ai propri compagni, è ogni lacrima pianta sulla scogliera dell’isola della bella Calipso, presso cui sarà costretto a soggiornare ben sette anni.
Di tutto il romanzo ciò che più dà gioia è sicuramente il momento in cui si scorgono le coste della bella Itaca, insieme a Odisseo, e si ha davvero l’impressione di essere tornati a casa. Anche se ad attendere il nostro eroe ci sono ancora moltissime sfide.
L'ODISSEA raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
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