Ci sono libri che portano con sé la patina oscura del proibito, una sorta di aura scandalosa che ne accompagna la fama nel corso dei secoli. Uno di questi è Olivia, l’unico romanzo di Dorothy Strachey la sorella del più famoso scrittore e critico Lytton Strachey, colui che fu tra l’altro protagonista di una celebre corrispondenza epistolare con Virginia Woolf pubblicata di recente da nottetempo con il titolo Ti basta l’Atlantico? Lettere 1906-1931.
Lo scandaloso Olivia fu pubblicato proprio dalla Hogarth Press dei coniugi Woolf nel 1949 e riportava una dedica singolare dal tono amicale e affettuoso:
To the very dear memory of Virginia W.
Letteralmente: “Alla cara memoria di Virginia W.” Virginia Woolf era scomparsa otto anni prima, il 28 marzo 1941, quindi non potremo mai sapere - purtroppo - il suo parere su Olivia, chissà quale sarebbe stata la sua recensione.
Il successo del libro fu immediato, sia negli Stati Uniti che all’estero.
Il fatto curioso è che la sua autrice, che si celava dietro l’anonimato, aveva atteso quindici anni per pubblicarlo, poiché fu scoraggiata dalla recensione negativa di un lettore fidato, il caro amico André Gide, il futuro premio Nobel in seguito si scusò con la scrittrice per la stroncatura immeritata.
Olivia viene ora riedito in Italia da Astoria edizioni, proposto nella traduzione di Carlo Fruttero, tornerà nelle librerie il prossimo 23 gennaio.
“Olivia” di Dorothy Strachey: la trama
Link affiliato
Olivia, il cui titolo riprendeva il nome di una sorella di Dorothy Strachey scomparsa nella prima infanzia, era ambientato nel collegio francese di Les Avons e narrava una storia d’amore saffica tra un’alunna di sedici anni e la direttrice. Il tema suscitò scandalo, benché la letteratura dell’epoca non fosse digiuna di storie del genere: un esempio su tutti era Claudine a scuola di Colette (1900), che molto probabilmente ispirò l’autrice.
Il romanzo di Dorothy Strachey in realtà narrava in maniera delicata tutti i turbamenti del primo amore (confusione, ossessione, gelosia, idealizzazione) e, nonostante fosse strutturato sulla falsariga del bildungsroman, ovvero del romanzo di formazione, non risparmiava ai lettori un finale tragico.
Ciò che sconvolge la giovane Olivia, innamorata di Mademoiselle Julie, può essere un regalo o una semplice carezza, piccole attenzioni, cose in apparenza di poco conto ma che assumono un’importanza fondamentale nel primo innamoramento. Nella sua mente si alternano la felicità più piena e la più cupa disperazione, ma la forza della sua passione non manca di insidiare le dinamiche del collegio.
Si tratta di un romanzo modernissimo, benché pubblicato nel lontano 1949 - e, lo ricordiamo, concepito molto tempo prima. Lo scrittore André Aciman, che oggi firma la prefazione per la nuova edizione di Astoria, ha dichiarato di essersi ispirato a questo libro per la scrittura del suo capolavoro Chiamami col tuo nome (Guanda, 2007).
Recensione del libro
Olivia
di Dorothy Strachey
Chi era Dorothy Strachey, l’autrice di “Olivia”
Dorothy Strachey nacque nel 1865. Era una dei dieci figli di Jane e del tenente generale dell’Impero britannico Richard Strachey, sorella di quel Lytton Strachey che fu un noto critico letterario e il primo traduttore inglese di Freud.
Dorothy, assieme al fratello, fu una componente del famoso Bloomsbury Group, nato a Londra nel 1905, cui aderirono anche i coniugi Woolf.
La giovane Strachey venne educata presso la scuola femminile Marie Souvestre di Les Ruches, a Fontainebleau in Francia, il luogo che fu di ispirazione per la scrittura del suo unico romanzo. La prima stesura di Olivia fu scritta in francese, solo in seguito l’autrice lo riscrisse in inglese e in questa nuova versione fu dato alle stampe dalla Hogarth Press, la casa editrice fondata dai coniugi Woolf.
Una chicca sulla storia della prima edizione: Dorothy volle mantenere l’anonimato, non firmò di proposito la prima edizione del libro. All’epoca della pubblicazione aveva ormai ottant’anni, non voleva che la sua esistenza fosse scossa da quell’esordio tardivo. Nel corso della sua vita Strachey era stata insegnante e traduttrice - tradusse in inglese le opere di André Gide, di cui era grande amica.
All’età di 37 anni Dorothy Strachey era divenuta Dorothy Bussy, sposando il pittore francese Simon Bussy, un altro membro del circolo Bloomsbury. Da lui ebbe una figlia, Jane Simone Bussy, che divenne anche lei pittrice.
Nel 1951 dal romanzo Olivia fu tratto un film francese diretto dalla regista Jacqueline Audrey. Dorothy Strachey morì serenamente in Inghilterra nel maggio del 1960, alla veneranda età di novantacinque anni.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lo scandaloso “Olivia” di Dorothy Strachey ritorna in libreria
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Libri da leggere e regalare Dorothy Strachey
Lascia il tuo commento