Oltre
- Autore: Giorgia Cozza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
Vaol è la protagonista di Oltre, ed è convinta di trovarsi in un sogno. Altrimenti com’è possibile che lei si trovi nella sua città, ma tante cose non sono dove dovrebbero essere? Mentre aspetta di svegliarsi arriva lui, Hans, il ragazzo più bello che lei abbia mai visto. E rivela che lei, Vaol, è morta e si trova ora nel Limbo, dove finiscono le persone che hanno qualcosa in sospeso.
Ma la sorpresa più sconvolgente di tutte è ritrovare il suo amato papà , perso due anni prima. Vaol scopre che il padre è a capo della Resistenza che lotta contro i pochi Oligarchi, i Primi, che governano tenendo gli Ultimi in schiavitù. La ragazza abbraccia la causa del padre e passa le sue giornate ad aiutare la Resistenza, mentre la notte il suo cuore è per Hans, del quale si innamora sempre di più.
Giorgia Cozza, affermata scrittrice di manuali per genitori, esordisce con questo romanzo nel genere young adult. In realtà il libro è molto di più e tocca temi importanti come la morte, la ribellione alle ingiustizie, il sacrificio per un ideale, l’amore, l’amicizia...
La penna dell’autrice ci consegna il ritratto di una giovane donna coraggiosa e battagliera, in bilico fra la fedeltà alla causa che l’accomuna all’amato padre e l’amore travolgente per Hans. Una vera eroina che saprà mettere a repentaglio la propria vita per la Resistenza e che non esiterà davanti alla scelta più difficile e dolorosa.
Lo stile coinvolgente della scrittrice ci cattura pagina dopo pagina e una miriade di emozioni diverse ci travolge lungo tutti capitoli del libro, accompagnandoci all’inaspettato finale. Avvertiamo la gioia incredula di Vaol quando incontra il padre, sentiamo il suo batticuore mentre cresce l’amore per Hans e il suo sdegno per l’ennesima ingiustizia perpetrata dai Primi "schiavisti e assassini".
Un libro appassionante e profondo, che tocca il cuore. Assolutamente consigliato!
Un altro poco di vita, di amore, di gioia... dopo la parola fine
Oltre
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un libro fantastico....non vorresti mai smettere di leggere...ogni pagina ti coinvolge.
brava Giorgia Cozza.
un libro che appassiona e coinvolge sin dalla prima pagina.....veramente bello!
La storia è sicuramente bella e il libro non si può che consigliare. Partiamo dalla trama. Una ragazza muore, ma giunge in un limbo dove si innamora di un giovane ed incontra anche il padre morto tempo prima. Tale luogo è governato da una nomenclatura, formata dai primi arrivati, la quale comanda in modo dispotico, rendendo tutti schiavi. Al di là del limbo vi è un oltre... ma non si conosce cosa ci sia al di fuori del confine. Passiamo alle mie considerazioni. I ragazzi hanno subito un forte trauma, la morte, e giunti, in momenti diversi, nel limbo si sono innamorati, o così sembra essere, secondo me, non tanto per attrazione reciproca, quanto perché hanno sentito la necessità di aiutarsi l’uno con l’altra a superare la paura e a sopravvivere in un contesto ostile. Il padre è una figura necessariamente legata al dolore. La ragazza l’aveva perso all’età di 17 anni ed inconsciamente non può che sentire per lui sentimenti contrapposti: la gioia per averlo ritrovato, ma anche la rabbia per essere rimasta sola, durante la vita terrena, in un momento importante: l’adolescenza. Parliamo dei malvagi... ma siamo sicuri che i Primi siano veramente cattivi come appaiono o sembrano apparire? Chi comanda si trova da tempo nel limbo, sa che la gente che arriva è spaesata, inoltre è consapevole che molti potrebbero voler andare oltre… ma cosa c’è oltre? Nessuno lo sa perché chi è andato non è tornato a raccontarlo. In modo dispotico e dittatoriale gli oligarchi tengono unito il gruppo, lo ghettizzano, lo imprigionano, ma ciò non nasconde la paura che il gruppo si sgretoli? Che nel limbo rischi di regnare l’anarchia? Che troppa gente voglia andare oltre? Io penso che che il pugno di ferro possa, in alcuni casi, nascondere debolezza e non forza. Ritorniamo ai protagonisti. Sono davvero uniti come sembrerebbe? Chi ha letto il libro troverà la risposta nel sorprendente finale. Ma io mi chiedo: fin dalle prime pagine possiamo credere ciecamente a fanciulli che hanno vissuto troppo poco per poter conoscere il mondo e se stessi?
Secondo me il libro è troppo lungo e noioso, ripetitivo nello svolgimento dei fatti, eccessivamente sdolcinato (sembra di leggere un libro di Liala), non va mai avanti ( non voglio essere più preciso per non anticipare gli argomenti del libro), non si capisce il titolo rispetto al contenuto del libro ma mi pare verrà scritta una seconda parte ( e già mi immagino di cosa parlerà se l’autrice si adeguerà al titolo).
Ultima cosa, ho letto molte recensioni che parlano di finale a sorpresa, in realtà il finale lo si capisce quasi da subito se si è attenti.