Omicidio a Carloforte di Antonio Boggio

Antonio Boggio esordisce nel campo della narrativa gialla con un libro di rara simpatia, intitolato Omicidio a Carloforte, edito da Piemme (2022). Un esordio assolutamente qualificato e di ottima narrazione.
Protagonista delle indagini è un enigmatico commissario, Alvise Terranova, un uomo “appassionato di Jazz e di Tom Waits e delle buone letture”. Approda a Carloforte da appena quindici giorni e si trova invischiato in una faccenda a dir poco oscura. Il morto è padre Moresco, “storico sacerdote di Carloforte”. All’apparenza è caduto per le scale: omicidio o tragica fatalità? A complicare il tutto il diluvio universale, e una strana scritta apparsa sul muro della chiesa, che recita: “La fede è in pericolo”.
Che verrà a significare? E chi era la probabile vittima?

“La debole luce che filtrava da una finestra con i vetri opachi disegnava i lineamenti aggraziati del defunto. La morte sembrava essersi poggiata come un cerone sul viso. Sotto la testa c’era una macchia di sangue rosso scuro. Il cadavere non era stato spostato. Indossava la tonaca nera, pronto per esercitare le funzioni.”

Le verità che affiorano nel proseguo investigativo non sono delle più confortanti, ma il nostro commissario sarà in grado di evidenziarle?
Ambientato a Carloforte, in Sardegna, in modo tale che questa assume, nell’immediatezza, i connotati precisi di una seconda protagonista, per cui:

“L’isola era come una briciola in mezzo al mare, un granello di roccia e di sabbia dimenticato nel Mediterraneo, a sei miglia nautiche dalla terraferma. Dicevano fosse un pezzetto di terra alla deriva con le anime che lo abitavano, non più di seimila.”

Ne risulta, così, una lettura di genere particolarmente intrigante. Una trama curiosa ben costruita, personaggi abilmente descritti, e una indagine che ha un suo naturale epilogo in un finale sorprendente. Omicidio a Carloforte è un esordio ottimo e di grande qualità espressiva. Alla prossima avventura!