Pantaléon e le visitatrici di Mario Vargas Llosa

Mario Vargas Llosa ci cala nell’ambientazione della giungla amazzonica narrando una storia ispirata a un fatto realmente accaduto in Perù. Dal romanzo Pantaléon e le visitatrici (Einaudi, 2007, traduzione di Angelo Morino) edito per la prima volta nel 1973 è stato tratto un celebre film diretto da Francisco José Lombardi.

Un problema complicato.
Lo scenario? La giungla amazzonica.
Un luogo ameno e inospitale, un luogo affascinante ma anche monotono.
E, si sa, i soldati di guarnigione hanno certi pruriti che in qualche modo devono essere sfogati.
Con donne compiacenti o meno.
Per questo il comando decide di fermare quei crimini e per farlo si affiderà all’abile capitano Pantaléon.
Lui è un uomo con una visione chiara della vita, una persona quadrata, che vede tutto attraverso schemi organizzati.
La persona giusta per questo incarico, insomma.
Pantaléon decide di ricorrere a professioniste, le cosiddette “visitatrici”, che forniranno le prestazioni ai soldati. In questo modo saranno soddisfatti e non stupreranno le altre donne.
Tutto risolto, quindi?
All’apparenza sì, poi la situazione precipiterà e…

Il premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa ci narra una storia surreale e drammatica.
Sembra impossibile, eppure l’istinto porta l’uomo a compiere le azioni più abbiette.
Una storia che partirà in sordina, prima di esplodere in tutta la sua crudele drammaticità.
Una vicenda portata anche sul grande schermo e nemmeno in quel caso ha perduto un briciolo del proprio smalto.

Un libro dedicato a chi ama leggere qualcosa di vero, nel bene e nel male.
Pagine colme di sentimenti contrastanti che saranno un duro colpo, per noi che le leggeremo.
D’altra parte la vita non è restia, a dare colpi tremendi.
E questo libro ce lo ricorderà.