Paolino e il mistero della scomparsa di Woshi Woshi
- Autore: Antonella Mei
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2013
“Paolino e il mistero della scomparsa di Woshi Woshi” (Cisu Editore, 2013) è la terza avventura del bimbo Paolino, dopo “Paolino, Woshi Woshi e le storie della penna magica” e “Un paio di occhiali per Woshi Woshi”, redatta dalla penna semplice e acuta della scrittrice Antonella Mei.
“Paolino si era preso un brutto raffreddore. Bé, più che un raffreddore, una vera e propria influenza che lo aveva costretto a stare a letto qualche giorno”.
Il ragazzino di circa dieci anni, dai capelli fulvi e dallo sguardo intelligente dietro gli occhialetti tondi, viveva insieme ai genitori e alla sorella maggiore Camilla. Paolino, circondato da libri e giochi, distratto dalle visite degli amici e coccolato dalla famiglia, non avvertiva più di tanto la mancanza della scuola. L’unico inconveniente era assumere uno sciroppo dall’odore disgustoso e pillole bianche indigeste. Per fortuna la sua premurosa mamma accompagnava le antipatiche medicine a piacevoli caramelle premio che il ragazzino custodiva gelosamente dentro il cassetto del comodino.
“Le teneva da parte anche per il suo amico Woshi Woshi”.
La vita quotidiana di Paolino, un bambino come tanti, scorreva parallela a quella di fantasia partorita dalla sua fervida immaginazione. Ora che il ragazzino era ammalato, Woshi Woshi, un simpaticissimo passerotto dalle piume bellissime, che viveva su un frondoso albero, andava a trovarlo di frequente distraendolo con fantasiosi volteggi e facendolo ridere con qualche buffo racconto. L’uccellino, di cui Paolino riusciva a sentire la voce, aveva rimproverato il suo amico di
“seguire le fantasie della tua amica penna. Ti allontani troppo spesso dal calduccio della tua stanza per girovagare qua e là nei suoi disegni magici”
finendo sempre di prendere freddo. In verità, la straordinaria penna magica, aveva consentito loro di viaggiare verso mondi fantastici e sempre nuovi.
“Quante avventure divertenti avevano vissuto insieme i tre amici!”.
Forse il passerotto era geloso dell’onnipotente penna che, con un semplice tratto di stilo, poteva creare qualsiasi cosa. Infatti, la prodigiosa biro era stata di aiuto a Paolino in tante occasioni. Il piccolo studente era diventato bravo a scuola grazie all’incoraggiamento e ai consigli della sua fidata amica. A breve Paolino, Woshi Woshi e la penna magica sarebbero stati i protagonisti di un’altra splendida avventura. L’uccellino era scomparso, forse alla ricerca dell’amore e a Paolino non restava che mettersi sulle tracce del suo sodale pennuto.
Bruno Tagliacozzi, psicoterapeuta e psicologo analista così scrive nella prefazione del testo:
“Le fiabe comunicano attraverso un linguaggio universale e senza tempo, cioè valido per tutti gli uomini e per gli uomini di ogni tempo”.
Nella piacevole narrazione è presente un linguaggio diretto e immediato in cui sono presenti temi quali amicizia, gelosia, amore, viaggi fantastici. Antonella Mei ha intuito che il segreto di scrivere favole sta nel ritrovare e dare voce al bambino che dimora dentro ciascuno di noi.
“Nessuna magia sarebbe stata in grado di far nascere una tale armonia tra creature viventi così diverse tra loro”.
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Servirebbero più libri come questo per suscitare nei nostri bambini la voglia di leggere e ho letto solo la recensione per il momento. Sarà il mio prossimo acquisto! Grazie.