Paolo Borsellino. Essendo Stato
- Autore: Ruggero Cappuccio
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2019
In un tempo ultimo sospeso dell’esistenza, Paolo Borsellino ripercorre la sua vita nei suoi avvenimenti, nei suoi affetti e nel suo impegno civile. "Paolo Borsellino. Essendo Stato" è una ricostruzione della vita del magistrato strettamente da un punto di vista psicologico e spirituale che ha avuto il plauso e l’approvazione dei suoi familiari più stretti. Paolo Borsellino è un uomo di significato che se avesse svolto un altro lavoro, avrebbe senz’altro conclamato la sua eccezionalità anche in quello. La straordinarietà radicale dell’uomo risiedeva nella sua umanità a prescindere dalla funzione di magistrato.
Il libro con i disegni di Mimmo Paladino e le fotografie di Lia Pasqualino, raccoglie delle riflessioni che sembrano provenire dallo stesso Borsellino e che si esternano in una sorta di messaggi da raccogliere ed assimilare con estrema attenzione. Borsellino fu un esperto esaminatore di linguaggi anche del corpo in cui il siciliano si esprime attraverso contrari cercando così di cogliere la verità di quanto gli veniva confessato nelle sedi giudiziarie.
Questo libro vuole essere una lettera post mortem di Paolo Borsellino agli Italiani, in quanto contiene le parole che egli stesso pronunziò il 31 luglio 1988 dinanzi al Consiglio Superiore della Magistratura. Queste parole erano rimaste secretate per oltre venti anni e dopo formale richiesta sono state ora rese di pubblico dominio. Borsellino era stato convocato in quanto aveva dichiarato pubblicamente che lo Stato non lo sosteneva adeguatamente nella lotta contro la Mafia e che era in corso la smobilitazione delle forze di Polizia, quella del Pool antimafia e che vi era un procedimento di parcellizzazione delle indagini che minacciava di distruggere il lavoro efficace e straordinario sinora compiuto. Si tratta del resoconto straordinario molto fedele, come confermato da chi era presente in quel momento.
Questa è un’opera sospesa tra vita e morte, nell’ultimo secondo della vita di Paolo Borsellino in via D’Amelio alle 16.58, ma forse siamo nel primo secondo successivo al passaggio. Quindi vi è una sospensione tra una vita passata ed una futura in un secondo che si fraziona in molti centesimi di secondo che si dilatano permettendo di ricostruire il percorso esistenziale di uomo e di magistrato.
Da questo libro è nato poi un lavoro teatrale portato in tutta Italia e un docufilm andato in onda su Raiuno e RAI storia, ma rimane maggiormente impresso ed occorre cogliere attraverso la propria lettura personale, la sensibilità e la profondità del testo scritto. Un viaggio attraverso la coscienza e la vita di un uomo che aveva come paradigma la esemplarità.
Molto toccante e significante quanto in ultimo dichiarato dall’autore, Ruggero Cappuccio, che spiega i motivi che lo hanno spinto a scrivere questo libro:
Interessarmi a Paolo Borsellino, infine, ha costituito per me due privilegi preziosi: il primo sta nel sentire come, capovolgendo il senso ambiguo di quelle parole che furono donate all’uomo per nascondere i pensieri, si possa invece raggiungere la limpidezza di quei pensieri che furono donati all’uomo per pronunciare i propri pensieri. Il secondo privilegio si collega alla memoria della forza e del sorriso di sua moglie Agnese. Quella forza e quel sorriso non hanno mai smesso di vivere in quanti come me, l’hanno conosciuta. In essi c’è il sigillo etico e vitalissimo che mi ricorda ogni giorno quale sia il modo più giusto per stare al mondo.
Paolo Borsellino Essendo Stato
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