Passami il sale
- Autore: Clara Sereni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
“Passami il sale” (Rizzoli, 2002) è il romanzo con il quale ho conosciuto Clara Sereni, e da allora è stata una scrittrice che non mi ha mai più abbandonata. Una donna dalla vita a mosaico, impegnata in più ruoli scelti a volte dal destino, una scrittrice che commuove quando scrive dell’universo femminile e dei vissuti interiori. Il romanzo è il frutto della sua esperienza di vicesindaco, con delega alle politiche sociali dal 1995 al 1997, che ha rivestito nella città dove vive da anni, Perugia, vissuta tra l’impegno di madre speciale di Tommaso, moglie e scrittrice.
Nel libro narra della sua elezione, della possibilità di poter realizzare progetti nel sociale, e dei ritmi frenetici delle sue giornate nel conciliare i suoi ruoli doverosi di madre e moglie. Alterna la quotidianità del suo vivere in famiglia, in cucina, con il figlio che l’attende per preparare piatti gustosi per sé, all’impegno politico nel voler affermare, con i pugni stretti, i suoi ideali di un mondo complesso e solidale che sappia accogliere tutte le diversità.
“ … c’era quell’urgenza di dover fare qualcosa, le parole e la scrittura non più sufficienti ad intervenire su una realtà che andava affollandosi di paure. Iniziai a valutare ad alta voce alcune possibilità di azione, cominciai a prendere gusto all’idea di muovere, da assessore, l’organizzazione dei servizi … insomma alla fine mi lasciai convincere e mi convinsi.”
Clara è sempre di corsa, tra il mantenere l’ordine in casa, le faccende, la spesa, cucinare con Tommaso, gesti di una obbligata quotidianità, tagliuzzare, friggere, impastare insieme (uno dei pochi linguaggi, scrive, che è riuscita a condividere con il figlio), e poi riunioni, incontri politici. Storie drammatiche, di emarginazione e di disoccupazione da saper ascoltare nel chiuso del suo ufficio e comprendere, ad un certo punto, che
“quelli che gridano più forte non sono i più disperati, i senza voce non arriveranno mai a varcare la soglia della mia porta, è un peso duro. ”
Il tempo scorre veloce e Clara non si ferma mai; l’angoscia di non essere sempre all’altezza di ogni ruolo fa capolino nel suo animo. Una sera, al rientro a casa intravede, nel correre su e giù, il suo viso stanco riflesso nella vetrina di un negozio, lo sguardo rivela la somiglianza con suo padre e ricorda:
“quanto ho patito i suoi impegni, la politica, il Partito che sempre lo portavano via.”
La sua esperienza politica narra quante difficoltà incontrerà nel voler aiutare una singola persona o un’intera comunità di disabili, tra cavilli burocratici e diffidenza. Un’utopia rimane tale quando non è pensata e sognata insieme. Il potere non tiene conto, spesso, delle passioni o delle opportunità.
“Io non volevo limitarmi a non nuocere: volevo cambiare un pezzetto di mondo. Assumendomi le responsabilità, accettando contraddizioni anche brucianti, ma incidendo la realtà per farla crescere. E invece tutto si smussa, si addolcisce, scompare. Non è rimasta più neanche una tradizione che autorizzi a indignarsi, che aiuti a dire: non mi piace. “
“Passami il sale” è la storia di una donna che dialoga con se stessa sulla sua identità politica e culturale. Pagine di un diario nel quale la nostra scrittrice mette a nudo le sue difficoltà, le sue paure e i suoi doveri: è il suo vissuto che affiora di continuo a ricordarle, come succede sovente a noi donne, più sconfitte che vittorie.
Un libro delicato e profondo.
Passami il sale
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