Pensieri del tè
- Autore: Guido Ceronetti
- Casa editrice: Adelphi
Pessimista scrittore di aforismi, Guido Ceronetti non ha tuttavia la cattiveria profonda di Emil Cioran. Questo librino per i tipi di Adelphi, Pensieri del tè, è una sorta di breviario per chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto.
Non solo scrittore, ma anche giornalista e polemista, Guido Ceronetti scrive in modo impeccabile e affilato solo di ciò che gli interessa, va dritto al sodo, anche a costo di sembrare respingente. Un uomo straordinariamente colto, esegeta delle Sacre Scritture.
Due volte al giorno Ceronetti presiede alla cerimonia del tè, orientalista convinto e vegetariano.
Poco propenso alla cose nuove, scrive con il computer con disperazione, abituato alla penna o alla macchina da scrivere; in questo scritto scrive di quando ha comprato il suo primo cellulare:
"L’esperienza che ne ho è recentissima, l’apparecchio che ho comprato, con l’aiuto di un amico, è dei più semplici, i giovani lo disprezzerebbero, e devo dire che un simile labirinto non avrei potuto, standone fuori, immaginarlo. Quando, manovrando o più spesso inaspettatamente, leggo “spegni” mi sento come Jean Valjean che trova finalmente l’uscita dopo la sua famosa traversata di Parigi nell’umbra mortis delle fogne".
Insomma un luddista, uno che detesta ciò che è nuovo e moderno, al limite della paranoia.
Questo suo scritto sembra uno scritto finale: l’ateismo manifesto, anche se, come abbiamo già detto, ha una cultura delle Scritture fuori del comune, la sua avversione per qualsiasi regime totalitario, ma ne ha anche per il parlamentarismo democratico e per i populismi, l’odio per ciò che è occidentale, una propensione e un amore verso l’Oriente, che ha paura che possa perdere i suoi tratti più caratteristici per un mondo tutto occidentalizzato. Non manca la misoginia, tanto che scrive:
"L’ateismo virile è un limite doloroso, una sofferenza e una forma del tragico (anche quando sembra facile e definitivo non lo è: basta scavarlo un poco); l’ateismo femminile è invece intollerabile perché è una bruttura, deturpa internamente una donna, e versa sopra di lei come un’imbrattatura di vernice oscena; sentirlo professare, o anche intuirlo, mozza il fiato dal disgusto."
Un libro da non mancare per chi ama gli aforismi. Ne mettiamo altri due:
"La natura rifiutandosi clamorosamente di servire all’uomo, avendo altri fini, l’uomo sempre più sarà asservito all’uomo. Le conseguenze saranno una schiavitù illimitata universale, sodomia obbligatoria, antropofagia legalizzata"
"La scienza fa che i cuori battano più a lungo – ma li ha avviliti. Paghiamola, senza ringraziarla".
Pensieri del tè
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