Pensieri lenti e veloci
- Autore: Daniel Kahneman
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
Thinking, Fast and Slow è il titolo originale del libro Pensieri lenti e veloci (Mondadori, 2017, trad. L. Serra), che ha avuto molta fortuna grazie a contenuti estremamente interessanti e al taglio scientifico che riguarda l’osservazione dei comportamenti umani. Daniel Kahneman, psicologo israeliano vincitore nel 2002 del Premio Nobel per l’economia, spiega i meccanismi della mente e lo fa restituendo al lettore i risultati di molti scienziati del passato o suoi contemporanei e gli stessi studi effettuati personalmente e assieme, o in contraddittorio, ad altri luminari. In particolare l’autore cita Amos Tversky, un collega con il quale ha compiuto gran parte degli studi esposti nel libro, come scrive lo stesso autore:
"Amos e io avemmo la straordinaria fortuna di costituire una sorta di mente ‘collettiva’ superiore alle nostre menti individuali, e di intrattenere un rapporto che rese il nostro lavoro insieme proficuo e divertente. La nostra comune ricerca sul giudizio e il processo decisionale fu il motivo del premio Nobel che ricevetti nel 2002, e che Amos avrebbe condiviso con me se nel 1996, all’età di cinquantanove anni, non fosse morto”.
Pensieri lenti e veloci è un saggio interessante e brillante, interessante in sé, ma utile per approfondire aspetti di tanti campi disciplinari che spaziano dalle neuroscienze all’economia. Il premio Nobel ci evidenzia come la mente umana sia guidata da due differenti processi di pensiero: un sistema rapido, immediato, e uno più pigro. Il primo è caratterizzato dall’intuito, dalla scelta irrazionale, spesso dal pregiudizio, il secondo è guidato dalla razionalità, determinato da scelte ponderate con attenzione e da maggiore riflessione. È così che, spesso guidati dal “fast thinking”, commettiamo errori individuali, nel comportamento personale, o collettivi, come corpi sociali, tanto da determinare dinamiche nella collettività e nell’economia legate a pregiudizi piuttosto che ad attenti esami della realtà. Lo “slow thinking”, invece, spesso riesce a correggere le scelte effettuate in maniera istintiva, ma è un sistema più lento e più pigro, che necessita maggiore concentrazione e autocontrollo.
Il libro ci aiuta a comprendere come i "bias cognitivi" (errori di giudizio) siano presenti continuamente nella nostra vita, essendo sempre esposti a condizionamenti che ci fanno agire istintivamente, attivando il sistema 1, quello veloce e intuitivo, e mettendo da parte il sistema 2, più logico e riflessivo.
Il libro è strutturato in cinque parti, le prime due illustrano la visione bisistemica del giudizio e della scelta della mente umana e del perché è così difficile attivare il sistema logico e razionale, la parte terza indaga sul limite della nostra mente:
“l’eccessiva sicurezza con cui crediamo di sapere le cose che crediamo di sapere, e la nostra evidente incapacità di riconoscere quanto siano estese la nostra ignoranza e l’incertezza nella quale viviamo”.
Nella quarta parte la psicologia dialoga con l’economia e nella quinta parte, infine, l’autore spiega come le ricerche scientifiche “abbiano introdotto una distinzione tra i due sé, il sé esperienziale e il sé mnemonico, che non hanno gli stessi interessi”.
Pensieri lenti e veloci
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