Pensieri di un ottuagenario
- Autore: Achille Occhetto
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2016
Mai ho parlato di me nelle recensioni dei libri letti e amati. Adesso non posso farne a meno. Da ragazzo avevo fatto la mia scelta di democrazia e di socialismo nel periodo in cui le sorti del mondo erano legate alla cosiddetta spartizione di Yalta con l’incombente minaccia di terribili squilibri. Ma quando Achille Occhetto, nel corso dei suoi comizi elettorali, giungeva a Ragusa, io andavo ad ascoltarlo e applaudivo la sua passione con cui, utilizzando l’intelligenza del cuore, calamitava l’attenzione sull’esodo di contadini e di braccianti meridionali costretti a sradicarsi dal territorio di appartenenza per un avvenire migliore in altri luoghi del tutto ostili alla loro presenza.
Adesso, a distanza di mezzo secolo, lo incontro leggendo il suo splendido saggio-racconto “Pensieri di un ottuagenario Alla ricerca della libertà dell’uomo” (Sellerio, Palermo, 2016), dove, entro la cornice d’una visione cosmica, fa interagire la scienza, la filosofia, la politica per tentare con grande umiltà un approccio sull’antico problema del rapporto tra necessità e libertà. Dalle pagine, tanto dense di riferimenti culturali quanto coinvolgenti sul piano della meditazione, affiora innanzitutto l’immagine calda e bonaria dell’uomo che, aperto al grande mistero della vita, utilizza la lanterna di Diogene per interrogarsi e per capire, per far luce nelle zone d’ombra dell’esistenza e per interpretare il ruolo del cittadino di questo nostro tempo lacerato dalle forti contraddizioni della società capitalistica. Ma è davvero libero l’uomo nel compiere le sue scelte o è governato da forze ineluttabili e necessitanti? Questo l’interrogativo di fondo da cui egli muove, utilizzando gli strumenti del problematicismo. Il suo sguardo s’apre a trecento sessanta gradi; è ermeneutico, si focalizza in diverse zone del sapere, tra cui la psicologia dell’inconscio con frequenti incursioni nel pensiero di Jung. È la presenza dei forti condizionamenti, messi in evidenza dalle scienze, a suscitare interrogativi che inquietano e rendono ansiosi:
“Mi domando infatti: ha ancora senso battersi per un obiettivo? E se sì, fino a che punto si estende l’orizzonte della mia libera scelta?”.
Un rovello, dunque; è un’ansia esistenziale a guidarlo nelle possibili manifestazioni della cultura umana. Lungo il viaggio, egli incontra Eschilo per cercare quel che resta del libero arbitrio. Se nel sentire dei greci, le azioni sono dominate dal fato che li incatenano al destino, ciò che sorprende è la disinvoltura con la quale si passa dalla convinzione di un fato superiore all’umana responsabilità. Anche nell’ampio mare della necessità si potrebbero dunque scorgere fiochi bagliori
“d’una residua presenza di libera volontà di scelta”.
Achille Occhetto si rivela conoscitore di Leopardi, visto come filosofo e non soltanto come poeta; parlando di Giordano Bruno, rivisita la pluralità dei mondi nell’ottica della diversità e giunge a Marx, attualizzandolo nelle più corrette interpretazioni di ciò che è soprattutto vivo. Il problema libertà-necessità sembra risolversi entro l’esistenza dell’ignoto che opera e indirizza in ciascuno di noi quote di energia che racchiudono opportunità di scelte sia pure legate alla consapevolezza della necessità. È l’immaginazione del regno dei fini ad affiorare. In sintesi, ciascuno è determinato a fare le proprie scelte di cittadinanza attiva nell’ottica d’una politica pulita e di lungo respiro. Mi rendo conto a questo punto di avere rimpicciolito l’ampia portata della sua ricerca culturale ed esistenziale, ma spero quanto meno di avere orientato i potenziali lettori ad accostarsi con buone disposizioni d’animo alla lettura di questo libro. Non è cosa di poco conto, oggi, saper fornire misurate sollecitazioni funzionali alla costruzione d’un senso all’essere nel mondo.
Pensieri di un ottuagenario. Alla ricerca della libertà nell'uomo
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