Perché leggere Dostoevskij
- Autore: Antonio Schlatter Navarro
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Graphe.it edizioni
- Anno di pubblicazione: 2024
Perché leggere Dostoevskij (Graphe.it Edizioni, 2024) pone una domanda che richiede una riflessione alla quale l’autore Antonio Schlatter Navarro ha potuto rispondere per la sua storia di uomo di fede e di lettore e studioso di Dostoevskij.
Il grande autore russo nelle sue opere ha saputo affrontare il mistero dell’anima umana, la libertà e il rapporto tra Dio e l’uomo, e il suo pensiero è ancora oggi, dopo più di duecento anni, cardinale per comprendere i nostri tempi e la dimensione esistenziale dell’essere umano.
Antonio Schlatter Navarro, nato a Siviglia, è un sacerdote della Prelatura dell’Opus Dei. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Jaén, ha esercitato la professione di avvocato e ha conseguito la laurea in Teologia alla Pontificia Università della Santa Croce in Roma e il dottorato in Filosofia all’Università di Navarra. Impegnato da sempre nel mondo universitario, è autore di diverse pubblicazioni. Perché leggere Dostoevskij, tradotto in italiano da Natale Fioretto, è il suo ultimo lavoro, da ottobre in tutte le librerie: un saggio che invita alla lettura delle opere di Dostoevskij, uno scrittore impenetrabile che nella sua oscurità piena di luce comprese come nessuno l’anima umana.
Il testo si propone di incoraggiare la lettura di un autore complesso che ha insegnato a vivere nel mistero di Dio:
Dio non è un tema, ma il tema della vita.
Fedor Dostoevskij sfida il nostro tempo troppo veloce, scrive nella prefazione al libro Valerio de Cesaris, rettore dell’Università degli Studi di Perugia; tutto scorre in fretta, ci si dimentica e ci si abitua, come la guerra che quasi non fa più notizia. La letteratura aiuta a scuotere le coscienze e la sua funzione spirituale diviene sociale e politica, e attraverso le opere di Dostoevskij ad avere uno sguardo soprannaturale e a vivere nel mistero. Nelle storie che ha narrato, i suoi protagonisti si pongono le domande essenziali della vita. Il narratore lascia le proprie tracce in ciò che racconta e sarà la vita stessa, gravida di realismo, a diventare narrazione. Insegna il valore del pensare come popolo; Dostoevskij aveva viaggiato in tutta Europa e dalla conoscenza dei suoi popoli concluse che la cultura occidentale, nel suo complesso, era malata di progresso e dominata dalla superficialità. Nulla di più attuale!
Stefan Zweig scrive che dove gli altri artisti falliscono, il realismo dostoevskiano trionfa e risplende.
Il mistero dell’uomo incontra il mistero di Dio in un tempo che è già eternità.
La vita dello scrittore russo è testimoniata nelle sue opere: un esempio di tenacia e fede. Perse sua madre quando era adolescente, successivamente il padre alcolista, e fin da giovane soffriva di crisi epilettiche. Un matrimonio infelice fu seguito da un secondo matrimonio che non poté godere. La dipendenza dal gioco d’azzardo lo porterà alla povertà e nella sua drammatica vita va ricordata la condanna al patibolo da parte di un gruppo di intellettuali, da cui salvò pochi minuti prima dell’esecuzione quando la pena venne commutata in quattro anni di carcere in Siberia.
Da grande conoscitore dell’animo umano, senza i suoi scritti non potremmo conoscere in profondità la condizione umana, il vivere senza Dio, la sofferenza e la misericordia. Nei suoi racconti Dostoevskij ci mostra quanto più grande è l’uomo tanto più grande è Dio:
tutto ruota intorno all’uomo e al suo destino, tutto è necessario.
Ci insegna a guardare le periferie esistenziali, definite così da Papa Francesco; i malati, i peccatori, gli ubriachi, i poveri, gli umiliati. Il peccato è solo un segno dell’esistenza di Dio.
Il giorno sorge proprio quando la notte sembra più buia, perché solo dal tormento impareremo che la vita trionfa sempre.
Dostoevskij avrebbe voluto che i suoi romanzi generassero una resurrezione in chi li leggeva; avrebbe voluto che i suoi lettori non avessero più la paura di vivere. L’essenziale della vita come Dio e l’uomo, la coscienza e la libertà, il peccato e il male non dovevano essere considerati problemi, ma solo misteri che illuminano e circondano la vita umana. Anche il dolore, come lo ha vissuto nella sua intera vita, è una realtà insopprimibile e ha un ruolo provvidenziale, in quanto rappresenta il mistero attraverso il quale l’uomo può aprirsi al bene più grande.
Per poter vivere è indispensabile una coscienza semplice e pulita, una coscienza che sia un vero sacrario dell’anima. Per Zweig lo scrittore russo è il Rembrandt della letteratura, con i suoi ritratti intensi e i chiaroscuri che trasmettono una straordinaria umanità. Anche la libertà sarà un altro tema centrale nelle sue opere, con la missione di salvare la libertà umana dal pericolo dell’arbitrio.
Leggere Dostoevskij significa quindi mettersi in gioco, scrive il nostro autore, e se è vero che la sua è una letteratura che mette alla prova, ugualmente offre anche risposte profonde. Chi leggerà le sue opere comprenderà in cosa consiste essere veramente liberi.
Perché leggere Dostoevskij
Amazon.it: 15,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Perché leggere Dostoevskij
Lascia il tuo commento