La Newton Compton pubblica nella collana “I volti della storia”, I personaggi che hanno fatto grande Roma antica (2021) di Livio Zerbini, che rievoca “Gli artefici dell’impero più longevo della storia”, come recita il sottotitolo del testo. L’autore ha insegnato in diverse università europee, tra cui la Sorbona di Parigi e attualmente insegna Storia romana all’Università di Ferrara, dove dirige il Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche province Danubiane.
Roma
Roma Caput Mundi, “Roma capoccia”, “Roma spogliata”, Roma deturpata, Roma degradata ma sempre sfacciatamente seducente. “Roma città aperta”. Roma invasa, non solo dai lanzichenecchi nel 1527 e dai nazisti nel 1943, ma anche dalle acque del Tevere e dalle meno mitiche ma mefitiche acque delle fogne, che durante una violenta pioggia estiva si ribellano a causa dell’incuria dell’uomo, leggi alla voce: tombini ostruiti da foglie, terra e quanto altro… e nei quartieri bassi dilagano dappertutto.
Di Roma, dell’Urbe, sappiamo tutto, e di fronte a uno spettacolare tramonto ammirato dal Gianicolo, esce spontaneo dire:
“Quanto sei bella Roma!”
Roma, nel cui cuore vi è il rassicurante Cupolone, Roma bella e grande, nonostante anni di malgoverno capitolino, perché nessuno riesce ad appannare il suo immortale fascino. Urbe che a distanza di secoli conserva nei suoi monumenti le vestigia di chi l’ha resa eterna, grande appunto. Uomini che seppero fare grande Roma con le loro azioni o i loro pensieri, imperatori e comandanti di eserciti, poeti, scrittori, scienziati, architetti, filosofi.
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Romolo, fondatore della Città Eterna e suo primo re, la tradizione racconta che nacque nel 771 a.C., divenne re a circa diciotto anni nell’anno della fondazione di Roma, avvenuta il 21 aprile del 753 a.C. e il suo regno sarebbe durato trentasette anni, si dice morisse all’età di cinquantacinque anni, nel 716 a.C. La leggenda sulla nascita dei due fratelli gemelli Romolo e Remo che hanno fondato Roma è nota a tutti e l’autore la ricorda brevemente.
E poi Cicerone, oratore, scrittore e uomo politico dell’ormai declinante repubblica, Virgilio, il cantore di Augusto e del principato, e Seneca, filosofo e precettore di Nerone. Cincinnato e Appio Claudio, considerati veri e propri padri della patria. Accanto a loro si ergono le figure dei grandi generali, dei comandanti e dei loro eserciti, come Scipione l’Africano, che riuscì a sconfiggere Annibale, il più temibile e agguerrito tra i nemici di Roma, oppure Mario e Silla, Pompeo e Cesare.
Una galleria di personaggi che hanno fatto grande Roma antica racchiusi in questo libro, che si legge come un appassionante romanzo e fa apprezzare la storia di Roma anche a chi da scolaro era renitente a memorizzare i sette re di Roma: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. È cosa nota che la “formazione” dei Sette Re di Roma (753-509 a.C.) mette in crisi più di uno studente.
Tutti questi grandi protagonisti della storia di Roma sopra citati e presenti nel volume hanno impresso un marchio indelebile nelle vicende politiche, militari, sociali e culturali e proprio a loro si debbono le pagine più belle e avvincenti della storia di una città nata come un piccolo villaggio di pastori e che grazie a uomini capaci, caparbi e lungimiranti seppe fondare un grande impero.
“La madre di Romolo e Remo, Rea Silvia, era figlia di Numitore, re della città latina di Alba Longa e discendente di Enea, il nobile troiano arrivato nel Lazio, divenuto capo dei Latini…”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I personaggi che hanno fatto grande Roma antica: in libreria il saggio di Livio Zerbini
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