Petra
- Autore: Maria Grazia Lala
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Maria Grazia Lala ha sempre un passo in più nell’evocare atmosfere ed eventi di tempi trascorsi, ma sempre presenti nella memoria individuale e collettiva. Storie di diseguaglianza sociale e di discriminazioni sono le tematiche che le sono più care, nelle quali coinvolge il lettore come nei suoi precedenti lavori oggetto di premi e riconoscimenti. Sono libri che si leggono sempre con piacere ed interesse come quest’ultimo "Petra" che segue a "SemprediSabato".
Vengono riportati alla mente fatti, sentimenti e sensazioni rimasti impressi negli individui che sono, loro malgrado, rimasti coinvolti nelle vicende dell’Italia nel periodo compreso tra i due maggiori eventi bellici del secolo breve. Un periodo convulso e pieno di cambiamenti, dai nemici austriaci ai tedeschi alleati, dalla “Marcia Reale” si passò a cantare la leggenda del Piave e poi “Giovinezza, giovinezza” per terminare con l’inno di Mameli della Repubblica che parla chiaro:
Noi siamo da secoli calpesti, derisi perché non siamo popolo, perché siamo divisi.
Un libro tanto piccolo quanto prezioso che tratta temi grandi con una ricostruzione storica attenta ed accurata, con una scrittura leggera, intensa con una cura particolare all’eleganza del testo rievocativo di situazioni passate; un tassello di un trascorso che ebbe luogo in terra di Sicilia di cui pare avvertire, leggendo, gli umori dei luoghi e dei personaggi.
L’azione si svolge parallelamente in momenti diversi, sullo sfondo un piccolo paese di contadini e di mare con il suo quotidiano vivere di persone come Petra che pare trascorrano l’esistenza serenamente. Intorno a loro, personaggi vili e violenti come i nobili e i sovrastanti che commettevano atti di sopraffazione verso i contadini o come il podestà Don Cola con i suoi affari poco limpidi in tema di ammasso del grano, elemento sempre di rilievo nelle terre di Cerere con il Duce mietitore.
Il narrato principale è riferito ad una vicenda che vede protagonista Petra e Agostino, due innamorati “la torre ed il mare” che decisero di convolare a nozze quantunque lui fosse prossimo a partire per la guerra in Russia da cui non farà ritorno e lei rimarrà la “signorina maritata”. In “articulo mortis” il matrimonio venne registrato il 28 aprile del 1942 e lo sposo partì due giorni dopo senza che quell’unione fosse consumata.
Petra, signorina maritata, finirà i suoi giorni emigrata nel Nuovo Mondo, rimanendo sempre legata alla sua terra natia, ripensando “alle estati calde trascorse a correre per le strade del paese e a quel giovane ragazzo che profumava di zucchero filato”.
Un breve ed intenso romanzo, che ha il gusto ed il sapore del narrato storico che tratta temi poco conosciuti ai più e che solo la tradizione orale ha consentito di riportare alla mente. Usi e costumi di una terra sapientemente riportati con un uso non smodato del dialetto, con espressioni appropriate ed inerenti il contesto. Il carattere dei personaggi è ben delineato nella loro introspezione psicologica in una sapiente mistura di Storia, sensazioni e sentimenti.
Petra
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Maria Grazia Lala non delude mai. Questo racconto, narrato con una poesia leggera, si legge tutto d’un fiato! Petra e Agostino, una storia di altri tempi che fa riflettere. L’amore infinito.
Poesia diffusa, soffusa, nascosta e palese tra le pagine di questo piccolo gioiello, che descrive i luoghi, i ricordi, le vicende della vita di Petra.
Petra, una piccola donna, che possiede lo sguardo antico delle donne cresciute guardando il loro spicchio di Mediterraneo.
Piccole donne, i cui occhi perduti da sempre in orizzonti infiniti eppure limitati, dal tempo e dal mare, sono stati spesso testimoni muti di tormenti, miserie, vicende di piccoli mondi e dell’incombente mondo più grande.
Piccole donne, comunque e nonostante tutto, capaci di volare ed elevarsi ugualmente, sentendo sempre forte la Vita e la forza dell’Amore e della Speranza.
Attraverso l’asciutta e breve storia di Petra quindi M.G. Lala raccoglie più di una storia e ci evoca l’essenza di più donne che in ogni loro tempo hanno guardato un orizzonte ed ad esso hanno chiesto e raccontato.
Verrà voglia subito di vedere quei luoghi, di quell’anfiteatro antico della piccola Petra, delimitato da quelle Torri Saracene e da un orizzonte di mare, più ampio di quel che sembra.
E di quelle parole antiche qua e là, dei dettagli accennati, di quegli oggetti, luoghi e cose si comprenderà che sono tracce e semi, che meritano attenzione e ricerca personale da parte del lettore cui alla fine rimane voglia di dare una carezza sul viso a quella piccola che guardava il mare.
A.M.