Piccolo elefante cresce di Sesyle Joslin

La casa editrice Orecchio Acerbo, presente con i suoi begli albi e libri illustrati alla Fiera della piccola editoria “Più Libri più liberi”, presenta un libro di piccolo formato di Sesyle Joslin, illustrato da Leonard Weisgard, dal titolo “Piccolo elefante cresce”l
Si tratta del racconto del piccolo che decide di partire per un’avventura notturna tutto solo in cucina con la mamma si accinge ai preparativi per questo viaggio: una cena abbondante, una torta guarnita di ciliegie, un cestino con un thermos di latte con biscotti, per ogni evenienza, e poi un abbigliamento consono, una pelliccia prestata dallo zio, un vecchio cappello a cilindro del nonno, un paio di stivali del papà, ma anche qualche giocattolo, una spada da sguainare in caso di pericolo, un orsetto per compagnia, una lanterna per illuminare la notte.
Finalmente il piccolo elefante, dopo essersi lavato i denti, perfettamente equipaggiato, può salutare genitori e nonni, può attraversare da solo la grande sala, prendere la rampa di scale e gettarsi sul suo letto, con la lanterna sul comodino, la spada sotto il cuscino, l’orso ai suoi piedi, ad augurare a tutti la buona notte, emettendo un fortissimo barrito.

Leggere questo libro al mio nipotino di 3 anni è stata una bella esperienza: l’uso insistito dell’anafora, la ripetizione quasi ossessiva delle frasi, fanno sì che alla fine del libro, una quarantina di pagine, il bambino sapesse quasi a memoria il testo.
I personaggi si chiamano Mamma Elefante, Piccolo Elefante, Papà Elefante, Nonno Elefante; l’ambiente è una casa borghese arredata con mobili antichi, stile ottocento, dove vive tutta la famiglia inclusi i nonni; gli oggetti, l’abbigliamento, le abitudini sono quelli di una normale famiglia di umani, anche se il racconto mette in scena degli elefanti. Per le illustrazioni sono stati scelti tre soli colori: il nero, il grigio, il rosa, nelle sue varie gradazioni, su fondo bianco.
La sorpresa finale (i bambini si aspettano un’avventura nella giungla, forse, mentre il grande viaggio si conclude nella cameretta di Piccolo Elefante) mostra come la normalità dei gesti quotidiani da parte degli autori possa intercettare i capricci dei bambini spaventati dalla solitudine una volta costretti ad andare a letto.
Una favola deliziosa, che, dato il piccolo formato, si adatta alle mani di bambini anche molto piccoli. Ve lo dice una Nonna Elefante!