Pietra è il mio nome
- Autore: Lorenzo Beccati
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2014
Nella ricca bibliografia di Lorenzo Beccati, uno fra i più importanti autori di programmi Mediaset di successo (Drive-in, Paperissima, Striscia la notizia), scrittore e autore di romanzi, saggi e thriller, troviamo anche “Pietra è il mio nome” (Casa Editrice Nord).
Si tratta, come per altri in passato, di un “thriller storico”, ambientato nella Genova del 1601, nei giorni dei frenetici festeggiamenti in occasione del Carnevale e, in particolare, durante un lasso di tempo relativamente breve, ovvero tra venerdì 2 e giovedì 8 marzo.
La protagonista è la giovane Pietra, conosciuta col nome di “Tunisina” anche a causa della pelle scurita dal sole dell’isola di Tabarka, dove ha vissuto con la famiglia di corallari che l’aveva adottata, scegliendola fra le tante bambine del convento delle Piccole Sventurate del Signore. Dopo la morte violenta dei genitori, Pietra è tornata a Genova dove vive con la nonna in un angusto locale che un tempo serviva a stipare sartie e a ricoverare reti da pesca: un letto senza spalliera, un materasso di foglie di granoturco steso sul pavimento, due sedie impagliate, un tavolo incrostato di pece e una madia sono i suoi unici arredi.
Ora sono tanti quelli che si rivolgono a Pietra per risolvere questioni delicate – come il ritrovamento di persone scomparse o di oggetti rubati –, ma anche più bizzarre o futili, come analizzare tracce di sangue o un quadro, per scoprire se è vero o falso. E Pietra si nasconde volentieri dietro la forcella biforcuta che ha fatto di lei una rabdomante, una donna da temere, ma che le ha anche dato di che vivere e l’ha protetta da guai peggiori. Del resto, è più facile credere a un pezzo di legno piuttosto che all’intuito o all’intelligenza di una donna!
A lei si sono rivolti uomini di chiesa, come nel caso del traffico di false reliquie, affidatole dal segretario dell’“illustrissimo vescovo”, ed è riuscita là dove Giacomo Basso, il Bargello, il capo delle guardie, ha miseramente fallito: un affare che riguardava il Doge in persona e la sua sicurezza.
Ma è una serie di omicidi di giovani donne, massacrate violentemente come se fossero state lapidate, a riportare Pietra a un passato lontano e a fatica dimenticato: la ragazza non può ignorare il fatto che tutte le vittime sono state non solo con lei nell’orfanotrofio del convento delle Piccole Sventurate del Signore, ma anche le protagoniste di un atto di estrema violenza verso una loro compagna. Inoltre, come per coinvolgerla direttamente o indicarla come colpevole, una forcella da rabdomante viene lasciata dall’assassino fra le mani di ogni cadavere e alcuni indizi vengono celati nelle immagini dipinte per le strade della città da un misterioso madonnaro.
Le indagini vengono condotte con il solito acume, non solo per smascherare il colpevole ma, soprattutto, per evitare altri omicidi. Pietra, che pure nutre dei sospetti, sa di essere l’ultima vittima designata e, per smascherare l’assassino che sembra essere sempre passo davanti a lei, ha bisogno di certezze e verità che può trovare solo in un passato lontano.
Il romanzo di Lorenzo Beccati presenta una trama avvincente, originale e ben congegnata. Come un cammeo impreziosito da altre gemme, l’indagine principale di Pietra relativa agli omicidi seriali, si incastona in una serie di vicende appartenenti al passato, che contribuiscono ad arricchire e perfezionare il ritratto della protagonista. Una donna che, nonostante le sofferenze e l’isolamento creato intorno a sé, possiede grande forza d’animo, determinazione e intuito, oltre alla capacità di capire le persone e di usare metodi investigativi a dir poco moderni. A ciò si aggiungono una dettagliata e precisa ambientazione storica e geografica e la ricca descrizione della varia umanità che si muove intorno a Pietra nella Genova di inizio 1600, i suoi tratti psicologici, oltre che fisici.
Tutti elementi, questi, che contribuiscono a fare di “Pietra è il mio nome” un’esperienza di lettura singolare, stimolante, e, soprattutto, appassionante.
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