Piume bianche di Jacqueline Winspear

Il romanzo Piume bianche (Neri Pozza 2022, titolo originale Birds of a Feather, traduzione di Olivia Crosio) dell’autrice inglese Jacqueline Winspear è il secondo dopo Un semplice caso di infedeltà (Neri Pozza 2021) de “Le inchieste di Maisie Dobbs”, una serie di gialli ambientati negli anni Venti e Trenta, con protagonista l’investigatrice privata Maisie Dobbs.

“Un tipico caso semplice da risolvere, che le avrebbe procurato utili referenze e si sarebbe chiuso nei tempi previsti, con la presentazione di un rapporto scritto accompagnato dal conto.”

Londra. Primavera 1930. Maisie Dobbs, psicologa e investigatrice privata, pensava a quanta strada aveva fatto, non solo dal buio e squallido piccolo ufficio di Warren Street, tutto quello che aveva potuto permettersi fino a un anno prima, ma dal primo incontro con Maurice Blanche, il suo mentore e maestro, all’epoca in cui era a servizio in casa di Lord Julian Compton e di sua moglie, Lady Rowan. Erano stati Maurice e la nobildonna a notare il genio di Maisie e ad assicurarsi che avesse modo di soddisfare la sua sete di istruzione, dando a una domestica la possibilità di guadagnarsi l’ammissione al Girton College di Cambridge. Inoltre, l’esperienza come infermiera durante la I Guerra Mondiale aveva forgiato la già dura tempra di Maisie.

Ora nel suo nuovo ufficio in un palazzo georgiano a Fitzroy Square, la giovane aspettava l’arrivo del suo assistente William (Billy) Beale. Quest’ultimo e Maisie erano molto fortunati, infatti, tra le persone che si dileguavano dopo aver perso ogni loro avere e tutti gli altri criminali e disonesti, il lavoro per loro era addirittura aumentato.

Era appena arrivata una lettera portata da un fattorino, il cui mittente era addirittura Joseph Waite, il milionario soprannominato “il Macellaio dei banchieri”. Personaggio singolare, “ricco, si è fatto da sé”, Joseph Waite aveva iniziato a dodici anni come apprendista macellaio nello Yorkshire, da Harrogate, dimostrandosi subito portato per gli affari. A vent’anni aveva già comprato il suo primo negozio e nel giro di due anni si era espanso, cominciando a vendere anche frutta e verdura, cibi secchi e alimenti di lusso, tutto di alta qualità e a prezzi convenienti. Il futuro milionario aveva aperto un secondo negozio, poi un terzo. Ora aveva diversi Waite’s International Stores in ogni grande città e dei Waite’s Fancy Foods nei capoluoghi di contea, con in comune un servizio accurato, consegne a domicilio, prezzi concorrenziali e prodotti di qualità. Uno degli uomini più ricchi del Regno Unito, se non di tutta Europa, ogni giorno faceva una visita in almeno uno dei suoi negozi, naturalmente senza preavviso. Ecco chi era il milionario che l’investigatrice privata e il suo assistente si apprestavano a incontrare nel primo pomeriggio nella sua proprietà fuori Londra, caratterizzata da una maestosa villa neogeorgiana di mattoni rossi, circondata da un giardino molto curato.

“Andrò subito al dunque. È scomparsa mia figlia Charlotte. Io sono un uomo molto occupato, quindi glielo dirò chiaro e tondo, signorina Dobbs, non mi va di chiamare la polizia, perché non credo affatto che questo sia un caso per loro”.

Nel secondo capitolo della serie mystery preferita di Hillary Clinton, che ha già venduto dieci milioni di copie nel mondo, il genio e l’intuito della nostra eroina vengono messi a dura prova. Una giovane ereditiera è fuggita, e in seguito, come in un macabro quiz, tre sue vecchie amiche vengono trovate morte. Su ogni scena del crimine, come una firma, viene messa una piuma bianca, antico simbolo di vigliaccheria, usato e riconosciuto soprattutto all’interno dell’esercito britannico e nei Paesi dell’Impero britannico dal XVIII secolo.

“La deve trovare, signorina Dobbs, e me la deve riportare prima che si sparga la voce. Un uomo nella mia posizione non può avere una figlia che se ne scappa in giro e finisce sui giornali”.