Portami a casa
- Autore: Sebastian Fitzek
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2024
Klara e Jules sono i due protagonisti di Portami a casa (Fazi, 2024, trad. di Elisa Ronchi), il nuovo thriller mozzafiato di Sebastian Fitzek. Con una prosa che si dispiega in maniera tortuosa, quasi simile a un dedalo dove tutto può succedere appena svoltato l’angolo, l’autore presenta una storia cruda, incentrata soprattutto sulle violenze domestiche qui portate alla massima esasperazione.
La vicenda si apre un sabato in un centro antiviolenza: Jules, che ha preso per una sera il posto del suo amico Caesar nel centralino a cui si rivolgono donne in gravi difficoltà, riceve la telefonata di Klara. La donna è assolutamente disperata ma non ha neppure il coraggio di raccontare il perché. Si capisce solo che lei quel 30 novembre sta per morire: qualcuno ha promesso di ucciderla.
Jules cerca di far parlare la donna e ben presto, dal suo racconto, emergono scene brutali sia per chi riceve la telefonata, sia per chi legge il thriller. Klara è la moglie e la vittima di Martin, un dentista affermato che non tollera da lei neanche il minimo sbaglio. L’unica cosa buona che riconosce nella moglie è l’aver dato alla luce la piccola Amelie; per il resto nulla è concesso né perdonato a Klara, che diventa vittima dei sadici castighi dell’uomo. Nella più cupa delle disperazioni, la donna perde la testa per un medico che incontra in una casa di cura. Anche quest’uomo però ha un doppio volto e l’immagine che lui inizialmente tiene celata è assolutamente spaventosa.
Dopo tutto quello che aveva sopportato: i lividi sul corpo, i pugni, le bastonate sulla schiena, ai reni, all’addome… dopo tutto il dolore che lui le aveva inferto con la pompa da giardino e il ferro da stiro; dopo tutto questo non avrebbe mai creduto di poter provare nuovamente “una cosa simile”.
La sua mente si rifiutava di accettare un simile orrore, un orrore che superava l’umana immaginazione.
Jules cerca di non perdere il contatto con la donna, nella speranza di poter capire dove lei si trovi e di poterla quindi aiutare. Affinché lei non tronchi la telefonata, Jules le racconta la sua storia: anche lui è reduce da un periodo difficilissimo nel quale ha dovuto affrontare la violenta morte della moglie e del loro figlio. Gli resta solo Fabienne, la sua bambina adorata.
Nel dispiegarsi degli eventi entrano a far parte del narrato altri personaggi apparentemente minori ma importanti per la vicenda. Tra essi c’è il padre di Jules, un uomo prima detestato dal protagonista perché un tempo violento nei confronti della moglie e ora al fianco del figlio nei momenti critici. Jules ascolta Klara e capisce che la donna è la prossima vittima del “killer del calendario”
E su ogni scena del crimine la stessa raccapricciante immagine: la data dell’omicidio, scritta sulle pareti con il sangue della vittima.
In poche ore avvengono eventi assolutamente imprevisti. I luoghi del crimine cambiano a seconda dei capitoli e del nome dei protagonisti, alternando Klara e Jules. Gli eventi mutano una pagina dopo l’altra e Fitzek, con estrema abilità, riesce a cambiare le carte in tavola e a fare delle vittime i carnefici o ad alterare i tratti emotivo-caratteriali dei personaggi.
Solo poco prima del finale si disvela una storia difficilmente immaginabile.
Così li ho trovati, i vestiti insanguinati che pensavi di poter lavare nascosto in bagno. Le piccole macchie rosse gocciolate dalle tue mani sulla ceramica del lavandino che non avevi pulito abbastanza a fondo [...] Poi ho visto le foto sul giornale, il sangue sulle pareti, la data di morte che il killer del calendario scriveva per le sue vittime. Ho riconosciuto la tua calligrafia.
[...] Gli avevo chiesto di indagare su di te ]...] Quanto mi sbagliavo! Avete riso della mia ingenuità? Perché voi due siete una squadra. Uccidete insieme.
Portami a casa, thriller che lo stesso Sebastian Fitzek definisce “per fortuna improbabile”, è una storia in cui grande protagonista è la violenza che però, come dice l’autore,
è capace di smascherarci. Ciascuno di noi indossa una maschera. Sono maschere l’abbigliamento, il taglio di capelli. Poi di fronte a un dramma ci ritroviamo “nudi”. Dobbiamo agire e nell’immediato. È per questo che nei momenti di crisi le persone rivelano i loro lati migliori e peggiori.
Questo è proprio ciò che avviene anche nella vicenda nella quale i lettori si troveranno assolutamente coinvolti, fino all’ultima pagina.
Portami a casa
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