Claudio Magris, già docente di Lingua e Letteratura Tedesca all’Università di Trieste e di Torino, sarà quest’anno insignito del Premio Fondazione Il Campiello alla carriera. Claudio Zuccato, presidente della Fondazione Il Campiello, ha così motivato la scelta:
”Il nostro è un omaggio a una personalità di straordinario spessore intellettuale e culturale.”
Ha poi presentato così l’autore:
“Fine letterato, autorevole critico e acuto saggista, Claudio Magris non è solo tra gli scrittori italiani più originali ma rientra anche tra i più illustri rappresentanti della letteratura europea. Le sue opere di narrativa si contraddistinguono per uno stile raffinato, in cui l’estetica della parola si unisce in modo magistrale alla profondità della riflessione saggistica. Siamo pertanto orgogliosi che abbia accettato il nostro Premio”.
Questo riconoscimento così importante e significativo è già stato donato ad altre personalità di spicco nel mondo letterario. Lo hanno già ricevuto, infatti, dal 2010 ad oggi, Carlo Fruttero, Andrea Camilleri, Dacia Maraini e Alberto Arbasino.
Ora è la volta di Magris: nato a Trieste nel 1939, si è prodigato per diffondere la letteratura mitteleuropea in Italia. Con il termine “Mitteleuropa” si intende un insieme di stati e regioni, più ampiamente ci si riferisce a gran parte dei territori un tempo occupati dall’impero asburgico (corrispondenti oggi ad Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Sud Tirolo, Venezia-Giulia, Romania nord-occidentale e l’estremità occidentale dell’Ucraina, ad ovest dei Carpazi) e le attuali Germania, Polonia e Svizzera. Gli scritti e le sue attività culturali hanno già conferito a Magris riconoscimenti nonché ben quattro lauree ad honorem.
I libri di Claudio Magris - I suoi libri sono stati molto letti, apprezzati e pluripremiati. “Microcosmi” (Garzanti) è stato insignito del Premio Strega nel 1997. Il libro è una raccolta di microviaggi attraverso paesaggi, ambienti e personaggi passando per Trieste, il Friuli, l’Adriatico ponendo l’accento non solo sull’ambiente in generale ma anche sulle sue particolarità. L’autore non era già allora nuovo a riconoscimenti: aveva , infatti, già ricevuto, nel 1986, il Premio Bagutta per “Danubio” (Garzanti), il racconto di un viaggio nella Mitteleuropa dalla sorgente alla foce del Danubio, prima che venisse smantellata la “cortina di ferro” e fossero ridefiniti i confini tra nazioni e popolazioni. Nel 2009 lo scrittore ha anche conseguito il Premio Campiello Germania (Campiello Europa) per il romanzo Blindlings (“Alla cieca”).
Magris, già senatore per due anni, dal 2006 è anche membro dell’Accademia dei Lincei, il più antico istituto scientifico e culturale del mondo che fra i primi soci annoverò Galileo Galilei.
Alla prima prova dell’esame di maturità del 2013, l’analisi del testo, è stata tratta dalla prefazione del suo libro “L’infinito viaggiare” (Mondadori) in cui il viaggio è delineato come momento di ricerca, possibilità di un più profondo possesso del presente, libertà dalla quotidianità.
Il Campiello alla carriera 2014 si rivela, quindi, un riconoscimento doveroso per un studioso e un letterato di tanto valore. Il Premio sarà consegnato sabato 13 settembre durante la cerimonia ufficiale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Campiello alla carriera a Claudio Magris
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