Il Premio Strega Giovani 2023 ad Ada d’Adamo, la scrittrice scomparsa il 1° aprile scorso a soli 55 anni, che vince con il romanzo Come d’aria edito da Elliot.
La vittoria è stata annunciata ieri da Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, durante l’evento condotto da Loredana Lipperini al Mann - Il Museo Archeologico di Napoli.
Il Premio Strega Giovani è stato consegnato ad Alfredo Favi, marito della scrittrice, da Andrea d’Angelo, presidente dello Strega Alberti.
Il libro di Ada d’Adamo è stato il più votato da una giuria di ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da oltre 91 scuole superiori in Italia e all’estero. Come d’aria ha ricevuto un totale di 83 preferenze su 503 espresse. Il libro-memoir della scrittrice, dedicato alla figlia Daria, è riuscito a toccare nel profondo il cuore delle persone ed è già ritenuto il caso editoriale della 77esima edizione del Premio Strega.
Al secondo e terzo posto si sono classificate Rosella Postorino, autrice di Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), con 64 voti, e Carmen Verde, autrice di Una minima infelicità (Neri Pozza), con 60 voti. I tre libri ricevono un voto valido per la designazione dei finalisti al Premio Strega, di cui stasera sarà annunciata la cinquina presso il Teatro Romano di Benevento.
La vincitrice dello Strega Giovani lo scorso anno è stata Veronica Raimo con Niente di vero, entrato nella cinquina finale dello Strega.
Nel corso dell’evento di ieri è stato conferito anche il P“remio Strega Giovani per la migliore recensione”, vinto quest’anno da Hasan Arda Fenerci, del Liceo Italiano I.M.I. di Istanbul, che ha ricevuto una borsa di studio offerta da BPER Banca.
Scopriamo di più su Ada d’Adamo e il libro vincitore del Premio Strega Giovani 2023.
Come d’aria: il romanzo di Ada d’Adamo vincitore del Premio Strega Giovani
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Come d’aria è un romanzo autobiografico, profondo, toccante e persino feroce. Ada d’Adamo vi racconta la malattia della figlia Daria, affetta da una malformazione congenita, spiegando la lotta di una madre per difendere, tutelare e curare la sua creatura in un mondo pieno di barriere (architettoniche, ma soprattutto mentali). È significativo che, nel libro, Ada non nomini neppure una volta la parola “disabilità” nei confronti di Daria, perché, ci dice, “la disabilità non esiste, esistono le persone”.
Un legame simbiotico unisce madre e figlia e si trasfonde, inatteso, nella malattia che di nuovo le vede legate in un dialogo d’amore infinito:
Il mio corpo sperimenta, seppur in misura ridotta, i limiti del tuo.
Tra le righe palpita la voce di una madre arrabbiata, ma anche perdutamente innamorata della sua bambina speciale. “Perché Daria è magica”, ci dice Ada in pagine piene di tenerezza:
Ho pensato che ciascuno di noi riceve almeno un dono dalla vita e che, nella sfiga generale, tanto vale approfittarne. Desideravo la bellezza e l’ho avuta: ho avuto te.
Nel libro, Ada d’Adamo narrava anche la sua malattia, con la rabbia e il dolore della consapevolezza, non della propria sofferenza, ma dell’impossibilità di poter stare accanto alla figlia, di avere un contatto fisico con lei, di assisterla e abbracciarla ogni giorno.
Come d’aria è un romanzo traboccante d’amore e di vita, un libro dedicato a Daria, un modo per stare accanto alla figlia persino nella distanza e nell’assenza. Con estrema lucidità Ada narrava le proprie paure, ma anche il coraggio di attraversarle in un libro fatto d’amore moltiplicato che è “un inno alla cura”.
Attraverso la scrittura Ada ha compiuto un piccolo miracolo che ci ricorda la forza insita nelle parole che sono sempre lette “al presente” e garantiscono uno spiraglio ineludibile di immortalità.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Strega Giovani 2023: vince Ada d’Adamo
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