Nella magica piazzetta di Gaeta dedicata alla scrittrice Goliarda Sapienza, con i sedili a forma di libro, e con un busto della stessa Goliarda, si è svolto un incontro molto coinvolgente a affollato con la scrittrice milanese ma ormai quasi romana, Emanuela Fontana, autrice de La correttrice. L’editor segreta di Alessandro Manzoni (Mondadori, 2023).
“La correttrice” di Emanuela Fontana presentato a Gaeta
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Nell’ambito del progetto estivo Storie diffuse, organizzato dalla libreria indipendente “Il sole e la cometa”, con il patrocinio del Comune di Gaeta, la scrittrice, presentata dalla giornalista Milena Mannucci, con l’aiuto delle letture e delle scelte musicali dell’attore Alessandro Esposito, ha risposto alle domande della intervistatrice tracciando una lunga storia dell’ispirazione che l’ha portata alla scrittura di questo bel romanzo: l’incontro con madamigella Emilia Luti, una giovane fiorentina di ventisei anni, istitutrice ma anche colta e interessata alla scrittura, che passa molte ore al Gabinetto Vieussieux, luogo d’incontro dei maggiori intellettuali fiorentini.
“La correttrice” di Emanuela Fontana: trama e ispirazione del libro
Siamo nel 1839, e proprio nella biblioteca del Gabinetto la giovane Emilia incontra Massimo D’Azeglio, l’uomo che le cambierà la vira. Infatti il marchese, da poco vedovo di Giulia Manzoni, la primogenita dello scrittore, appena risposato con Luisa Blondel, deve crescere la piccola Alessandrina/Rina, e ha bisogno di una istitutrice qualificata.
Emilia accetta di lasciare la sua famiglia e di trasferirsi a Milano, ed entra così nel circolo della famiglia Manzoni.
D’Azeglio chiama papà Alessandro Manzoni, e a causa della intimità delle due famiglie lo scrittore, in crisi perché non ha la forza di portare avanti la correzione della edizione del ’27 del suo romanzo (la celebre ventisettana), che in casa viene detto “I fidanzati”, intuisce il talento della ragazza fiorentina, quello che a lui serve per iniziare quella “risciacquatura di cenci in Arno”, per affrontare una definitiva edizione illustrata del romanzo che sancirà la nascita di una lingua italiana per tutti, comprensibile a tutti, quanto serve ad una nazione che sta per nascere. Emanuela Fontana si è addentrata in una ricerca meticolosa e altrettanto fruttuosa del materiale d’archivio presente nelle biblioteche di studi manzoniani: ha costruito così due personaggi, Alessandro Manzoni e Emilia Luti, del tutto inediti.
Il celebre scrittore, il monumento della letteratura italiana già in vita, viene raccontato con gli occhi della giovane correttrice che gli insegna la lingua di Dante e Petrarca, aiutando l’autore con garbo e modestia, a cancellare dal testo pubblicato nel 1827 il dialetto milanese, quasi incomprensibile, per una lingua più agile e diretta, capace di restituire ai grandi personaggi manzoniani quella incisività che ce li ha resi così familiari. Manzoni balbetta, ha frequenti crisi di panico, è poco attento ai suoi figli molti dei quali muoiono prima di lui; adora sua madre, donna Giulia Beccaria, della quale Fontana ci offre un mirabile ritratto, ma non le ha perdonato l’abbandono durante la sua infelice infanzia.
Il dialogo intimo fra don Alessandro e Madamigella Emilia, fatto di stima e di ricerca reciproca di affetto contro la minaccia della solitudine interiore, malgrado i pudori e le timidezze della socialità del tempo, offre uno spaccato della vita sentimentale di personaggi pubblici in realtà poco conosciuti nelle loro sofferenze.
L’autrice ha dato molta importanza alla musica, per mostrare quali brani ascoltasse Manzoni e a quali fosse più legato: Chopin, soprattutto, La goccia e L’Italiana di Mendelsson, brani che hanno fatto da sottofondo alle letture intense di varie pagine emblematiche del romanzo. E una scena indimenticabile, Emilia che partecipa alla Scala alla prima del Nabucco, con il profluvio di applausi commossi del pubblico dopo l’esecuzione del Va’ pensiero.
Una presentazione affatto banale, con i lettori presenti che hanno rivolto diverse domande interessanti alla scrittrice, molto coinvolta e disponibile a raccontare il suo lavoro: “Ringrazio chi mi ha tenuto per mano durante questo lavoro e chi mi ha emozionato”, sono le parole con le quali si chiude il romanzo.
Recensione del libro
La correttrice. L’editor segreta di Alessandro Manzoni
di Emanuela Fontana
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: A Gaeta la presentazione del libro “La correttrice” di Emanuela Fontana
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