Profiler
- Autore: Massimo Picozzi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2016
Professione: profiler. Non ce ne sono tanti, sostiene Massimo Picozzi, il noto criminologo, volto popolare del piccolo schermo e autore per le edizioni Sperling & Kupfer di “Profiler”, appunto, un volume pubblicato a ottobre 2016 (pp. 280, euro 17,00).
Per chi non lo conoscesse, la sua esperienza nel campo criminologico nasce dalla specializzazione in psichiatria, ma chi non lo conosce tra i telenauti, vista la sua frequentazione di talk show e programmi televisivi (è opinionista di Quarto Grado sulle reti Mediaset). La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri gli affidano consulenze e come psichiatra è stato impegnato nelle perizie dei casi di cronaca nera più seguiti, dall’omicidio di Novi Ligure al caso Cogne, dalle Bestie di Satana al delitto di Sarah Scazzi ad Avetrana.
È anche uno dei maggiori esperti di profiling, la tecnica che cerca di tracciare un profilo del comportamento (psicologico, sociologico, tendenziale, ripetitivo) di un criminale o del presunto responsabile di atti delittuosi, di un assassino seriale ed anche del semplice potenziale cliente di una campagna commerciale.
Dunque, Massimo Picozzi - che per la verità nei salotti televisivi appare tra i partecipanti più composti e si sforza di temperare l’eccessiva sicurezza o intransigenza di altri ospiti – è uno dei protagonisti di quelle che per i telespettatori diventano una sorta di udienze nei “tribunali” allestiti negli studi tv, dove vengono emesse sentenze assolutorie o al contrario di condanna senza appello per gli imputati. Tutto avviene però senza il necessario equilibrio tra le parti e in maniera pericolosamente sommaria rispetto a quanto si verifica nelle vere corti di giustizia. E questo si ripete ciclicamente per tutti i casi di cronaca nera, che più attraggono il grande pubblico.
Non è un buon segno quando entra in azione il profiler, per cercare di individuare il predatore di turno. Significa che investigatori e inquirenti non riescono a venire a capo del caso. Oltre al possibile colpevole può mancare anche il movente o non si capisce nemmeno cosa sia davvero successo.
In passato, la cronaca nera ha sempre attratto l’attenzione dei lettori di quotidiani e rotocalchi. Negli ultimi tempi, ha letteralmente sfondato e da quando i salotti televisivi portano a domicilio le tre "S" (sesso, sangue e soldi), ha conquistato sempre più audience.
“Non c’è contenitore di attualità, in qualunque fascia oraria, che non riservi una sostanziosa parte al fatto criminale”.
Finanche i telegiornali dedicano ai casi da giudiziaria e agli eventi violenti più spazio di quello riservato all’economia.
Indubbiamente questo fa crescere paura e insicurezza negli spettatori, eppure la tensione emotiva non si trasforma in una maggiore attenzione della gente alla propria sicurezza. Al contrario:
“più si parla di delitti e di vittime, di raptus o premeditazione, minori diventano le accortezze messe in campo per vivere sicuri”.
Per evitare che questo bombardamento di angoscia si traduca in un beneficio esclusivamente per i dati d’ascolto
“è il caso di cominciare a gestire direttamente la propria sicurezza per capire cosa fare”
suggerisce Massimo Picozzi.
È un professionista serio e lo dimostra nei numerosi volumi pubblicati, compreso questo, il più recente, nel quale accantonando per una volta i temi di cronaca più sanguinosa, si sforza di mettere tutti noi, potenziali vittime di truffe e raggiri, al sicuro dai furbi e dai malintenzionati, sempre in agguato là fuori, nel mondo reale, alle spalle dei semplici e dei fiduciosi, dei distratti e dei deboli.
Più che un libro è un agile manuale, con una serie di consigli efficaci, di imbeccate, di avvisaglie sui segnali di pericolo da cogliere al volo, per individuare le situazioni di rischio e soprattutto riconoscere le persone che potrebbero mettere in atto contro di noi, contro i nostri cari e contro le nostre famiglie inganni frodi, furti, ma anche aggressioni e reati più gravi, non escluso il terrorismo.
Ecco quindi “dritte” utili per controllare la paura o usarla a proprio vantaggio, come una specie di antenna che capta il pericolo. Ecco come gestire situazioni di rischio, come incrementare la sicurezza in casa, prevenire o sventare progetti di “lupi” nelle vesti di agnelli, come muoversi più sicuri all’esterno della propria abitazione, dovunque. Ed anche come proteggere i più piccoli dalla pedofilia, gli adolescenti da bullismo e cyberbullismo, gli anziani dai tanti truffatori.
Consigli per essere al riparo in famiglia (da innamorati “malati” o stalker), sul posto di lavoro (da mobbing e molestie) o anche davanti a un bancomat in strada.
Uno sguardo poi ai crimini, alla violenza sessuale e, si è detto, al terrorismo.
Tutto ma proprio tutto per vivere informati, oltre che viaggiare informati, naturalmente.
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