Psicoanalisi di un amore di Marco Gonnesino

Marco Gonnesino è un giovane autore poliedrico dai molteplici interessi: pittura, poesia, scrittura. Di origini sarde, vive da molti anni a Bologna. Il suo romanzo d’esordio "Carlo-Ahmed, di padre progressista", è stato pubblicato nel 2012, riscuotendo successo per la trama originale e lo stile innovativo.
In "Psicoanalisi di un amore" (Giraldi Editore, 2014) Marco Gonnesino mantiene la stessa tecnica narrativa, alternando il racconto con la saggistica e la poesia. È il suo marchio di fabbrica, che lo eleva dalla moltitudine dei giovani narratori di oggi che, il più delle volte con racconti banali, sono uniformati in uno stile espressivo mediocre.

Cosa scatta in Alberto, un affascinante giovane uomo, con un matrimonio apparentemente felice con Francesca, per tentare un gesto estremo? Cosa scatta nella sua mente e nel suo animo da renderlo un naufrago, a portarlo su una scogliera ripida e a rimanere immobile nell’auto nell’attesa che la sua fine si compia? Quel pomeriggio piovoso un angelo biondo è corso in suo aiuto. È una donna bellissima e nei suoi gesti Alberto si rispecchia e rivede la sua angoscia. Un incontro voluto forse dal destino, in un momento di grande prostrazione che gli permette adesso di alzare gli occhi e di scorgere l’orizzonte. In pochi attimi abbandona il torpore e l’assuefazione al dolore e riabbraccia la vita. La prende, la scuote, la possiede. Lei è lì per lui. Il sangue gli scorre di nuovo nelle vene, pulsa, rianima il suo corpo e libera la sua sofferenza. Un atto d’amore estremo che lo riporta alla vita. È la storia del nostro protagonista e del suo amore per Kristina. Un amore passionale, intenso e coinvolgente, che lo farà rinascere in un uomo capace di cogliere la tenerezza e l’intensità della vita.

“Ho voglia, sempre voglia di lei. Voglia di starle vicino, di sentirla respirare, parlare, di guardare gli occhi azzurri che fissano un punto indefinito mentre parla, o guardano me. È una forza estrema, primordiale. Che mi stringe, mi conforta, mi asciuga le lacrime. E che mi tranquillizza. Come un bambino che piange e che viene consolato dal respiro della madre. E che poi cresce, si sviluppa, diventa grande. E ha voglia di crescere ancora, vivere e riprodursi. Voglia, sempre voglia. Voglia di stringerla a me, di baciarla …”

Una storia d’amore che l’autore descrive alternando il monologo interiore del protagonista, che opera una psicoanalisi su se stesso, e il racconto in terza persona della sua vita trascorsa. Lo sconforto degli ultimi anni, vissuti con disagio e risentimento, sembra essere diventato il sentimento prevalente in una normale routine matrimoniale che lo ha fatto sentire ingabbiato e sopraffatto. Solo nell’amore per Kristina e nell’abbraccio sensuale del suo corpo si rivede un uomo meritevole di felicità. I ricordi della sua vita e di quando era bambino affiorano di continuo nella sua mente.

“ … mi sento così solo… mi sembra di rimpicciolirmi di colpo e di tornare bambino... e aver ancora bisogno di essere preso in braccio da loro, aver ancora paura di essere lasciato solo... come quella volta da bambino che mi ero ritrovato solo a casa, che paura… “

Gli sembra di rivedere con gli occhi, in un tempo passato, il matrimonio dei suoi genitori e lo confronta con il suo; ma le dinamiche erano e rimangono differenti. La sua vita è piena di discussioni senza fine, di urla, di giornate trascorse in un continuo conflitto. Una condizione di sfinimento psicologico. Il matrimonio dei suoi genitori, per quante difficoltà abbia incontrato, non si è mai spezzato. È ancora vivo il ricordo della mamma e di quanto lei abbia dovuto imparare a sopportare e perdonare.

"Psicoanalisi di un amore" è la storia di un amore e di un matrimonio narrati attraverso una analisi introspettiva del protagonista. Un percorso intimo e profondo molto coinvolgente per la complessità dei rapporti, in un contesto familiare che non sempre riesce a liberare le proprie individualità e le proprie aspirazioni. Una narrazione intelligente e originale nella quale il lettore diviene protagonista quando l’io narrante coincide con la voce del narratore e diviene spettatore quando vengono descritti gli eventi.