Quando gli animali andavano a piedi
- Autore: Franco Lorenzoni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Orecchio Acerbo
- Anno di pubblicazione: 2018
Il mestiere di maestro alla scuola primaria credo sia un lavoro straordinario, perché conferisce all’adulto che dialoga con i bambini una leggerezza, una fantasia che raramente incontriamo negli altri adulti. Questo bel libro, Quando gli animali andavano a piedi, del maestro ( e non solo!) Franco Lorenzoni edito da Orecchio Acerbo mi ha fatto pensare a due grandi poeti novecenteschi: Gabriele D’Annunzio e la sua celebre poesia dedicata ai pastori abruzzesi che scendono verso il mare, L’Adriatico selvaggio, e Giovanni Pascoli, con la sua capacità poetica di mettersi nei panni di un “fanciullino” che vede la natura e gli oggetti con occhi diversi.
Teoramin, la piccola protagonista di “Quando gli animali andavano a piedi”, è la figlia di Yusif, un immigrato che trova lavoro in Abruzzo proprio come pastore; inseguito con i compagni da uomini armati, aveva trovato rifugio su un camion che trasportava asini. Lui e i suoi compagni avevano cavalcato gli asini stanchi e tristi dentro il cassone del camion, e questo episodio aveva fatto nascere nella mente attenta della piccola un interrogativo: se conigli, maiali, cavalli vengono trasferiti sui furgoni, stretti e infelici su strade attraversate da bolidi sfreccianti, che fine faranno gli uccelli nel cielo? Dovranno trasferirsi su aerei ed elicotteri? E i pesci non nuoteranno più ma si imbarcheranno sui sottomarini?
Un tempo erano gli uomini a seguire gli animali, anche i bambini
“per seguirli correvano a piedi dietro di loro, camminavano sulle creste delle montagne e vedevano le nuvole dall’alto”.
La transumanza, termine ormai desueto, viene raccontato da Franco Lorenzoni con leggerezza, facendo uso di una straordinaria metafora per descrivere il tempo necessario ai pastori per raggiungere la meta, la Puglia:
“Ci mettevano il tempo che la luna si ingrassa, e poi diventa piena, e poi dimagrisce, come dimagriscono le pecore quando l’erba è finita”.
Il libro mostra un’evidente sensibilità ecologica, propria dell’autore, nel raccontare un’idea di natura incontaminata, nella quale i piccoli lettori potranno identificare un obiettivo da raggiungere; andare a piedi, essere a contatto con gli animali in modo diverso, ritrovare una sorta di innocenza nello sguardo: le immagini che illustrano il libro, opera preziosa di Eva Sànchez Gomez, fanno pensare ai pastelli colorati, quelli che si usavano prima dell’avvento totalizzante dei pennarelli. I disegni sono leggeri, i colori sfumati, quasi impalpabili, le tavole si susseguono proprio come negli album da disegno che usavamo un tempo alle “elementari”, guai a strappare un foglio!
Padre e figlia, Yusif e Teoramin troveranno nell’osservazione della natura, negli uccelli nel cielo, aquile, piccioni, pettirossi, o nelle pecore conosciute per nome, ad una ad una, Giada, Letizia, Spericolo, un nuovo modo di stare insieme, di volersi bene, di ascoltare con curiosità i racconti del padre “stringendo gli occhi come a spremerli”.
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