Quella invisibile fragilità di Silvana Canevelli

Silvana Canevelli, insegnante e pubblicista, ha pubblicato diversi romanzi tra cui Di settembre a Camogli, e La casa dei limoni. Ora torna in libreria con Quella invisibile fragilità (Fratelli Frilli, 2020). Un romanzo giallo, dal taglio classico, profondamente introspettivo e molto intrigante.

Racconta la storia di Jessica, giovane e avvenente ragazza che in un freddo giorno viene trovata morta in mezzo alla neve. È stata uccisa o si tratta di una semplice quanto mortale caduta? Gli investigatori indagano, ma non approdano a nulla. La giovane era bella, spensierata, forse un po’ troppo spregiudicata. Aveva storie con qualche uomo, alcuni dei quali erano sposati. Forse era diventata un impedimento per qualcuno? O qualche uomo ha perso la testa in un impeto di gelosia? Che fine ha fatto, inoltre, la collana con il topazio che portava sempre al collo?

Le investigazioni stonano e non conducono a nulla, così il caso viene archiviato. Ma la madre non si dà pace, e vuole giustizia. Passano gli anni e per un caso fortuito, o forse no, tutti gli uomini che avevano avuto rapporti con la giovane Jessica si ritrovano tutti riuniti nello stesso condominio, sotto l’algida visione della madre di lei, più determinata che mai a conoscere la verità. Cosa accadrà? La giustizia seguirà il suo corso, stabilendo un ordine a ciò che un ordine e una giustizia pare non avere?

Quella invisibile fragilità è un giallo classico, ben congegnato, scritto con una prosa fresca e precisa, ricca di dialoghi. Oltre all’indagine, condotta con tutti i crismi tipici del genere, colpisce nella narrazione lo scavo psicologico e umano dei personaggi, volto a dimostrare proprio quella “fragilità” umana di cui si fa riferimento nel titolo. Un giallo soft, particolarmente adatto agli amanti delle inchieste noir, condotte con perizia e sapienza narrativa. Una bella e veloce lettura, molto coinvolgente.