Quello che non sai di me
- Autore: Jesper Stein
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2022
Jesper Stein, giallista danese, il suo Axel Steen è alla quinta indagine poliziesca a Copenaghen. Il romanzo più recente, infatti, apparso in edizione originale nel 2017, è ora nelle librerie reali e online italiane, con il titolo Quello che non sai di me, pubblicato da Marsilio a settembre 2022 nella collana Farfalle con la traduzione di Maria Valeria D’Alvino e Luca Vaccari.
L’ex giornalista d’inchiesta e reporter di guerra Jesper Stein, passato dopo il Duemila alla scrittura professionale, è entrato da narratore a tempo pieno dal 2006 nell’Accademia Danese della letteratura noir.
L’ispettore Axel Steen è stato protagonista finora dei quattro precedenti romanzi, tutti editi in Italia da Marsilio: Il tempo dell’inquietudine nel 2015, Bye bye Blackbird nel 2016, Akrash nel 2018, Negli occhi di Aisha nel 2020. Non è un soggetto facile, né al di sopra di ogni sospetto e al riparo da qualche dipendenza. Non è stato un bravo marito, ma si sforza di essere un bravo padre, tenendo a bada la sua introversione. In compenso, è un ottimo poliziotto, un osso duro, uno che non molla mai la preda. Ha passato anni nella Omicidi della Polizia di Copenaghen e conosce a fondo i segreti e i misfatti di Norrebro, il quartiere più malfamato e multietnico della capitale danese.
Nel nuovo episodio Quello che non sai di me, apprendiamo di sfuggita che i cigni riescono a guardare solo di lato e ricordiamo che Axel ha una bambina. Occupandosi della figlia a periodi alterni, divide la crescita di Emma con l’ex moglie Cecilie. Al momento i rapporti si sono normalizzati, dopo la rovinosa separazione, non potendo cessare del tutto per la necessità di accudire a turno la piccola.
Ed è proprio attraverso Emma che lettori avranno la conferma del capovolgimento delle sorti, frequente nella vita reale figurarsi in una fiction narrativa. Nei primi tre titoli della serie, la vita e il privato di Steen sono sprofondati verso il basso. Dal quarto, la tendenza si è ribaltata, l’ispettore va ritrovando consapevolezza di sé e amor proprio, mentre le cose sembrano precipitare invece per il rivale Jens Jessen. Il giurista di grido, l’uomo di successo e grandi certezze sociali e legali, che lo ha sostituito nel cuore e nel letto di Cecilie (hanno avuto un figlioletto, Anton), è in crisi nera con l’ex moglie di Alex. La bambina ha detto al padre che i due litigano ferocemente, Jessen ha minacciato di morte la partner. Lei ha un altro ancora.
Axel intanto ha archiviato una relazione con una collega, Vicki Thomsen, ora al servizio antirapina della Centrale e alle prese con un’abile, poco chiassosa e "sotterranea" spaccata ai danni della filiale della Danke Bank a Norreport. Le cassette di sicurezza sono state svuotate senza dare nell’occhio. È un caso da seguire in parallelo alle vicende dell’ispettore, titolare della serie e contitolare con Vicki dell’episodio. È bravissima, ma se essere donna attira sguardi non aiuta professionalmente. I colleghi sono infastiditi, gelosi dei suoi progressi.
Quanto al servizio dell’ispettore, quello attuale è completamente diverso, gli garba tantissimo, è quasi una droga per lui e ha sostituito quelle vere. Ci si cala completamente, fino in fondo.
Le operazioni sotto copertura lo eccitano, ma lo consumano, lasciandolo esausto. Alle scariche di adrenalina seguono momenti di spossatezza totale. A Berlino, in una suite d’albergo nei pressi del Memorial dell’Olocausto, è appena riuscito a raggirare due loschi faccendieri internazionali. Adesso trema per il sollievo, vorrebbe urlare per scaricare la tensione dopo il breve e intenso spettacolo messo in scena insieme a Khalid. Il collega è in bagno e aveva già vomitato prima di entrare nella stanza per spaventare a morte Bashkim e la sua guardia del corpo. Se solo quei due potessero immaginare che Axel è sull’orlo dell’esaurimento e l’altro si sente male prima di ogni missione!
Dai colleghi e dai capi, congratulazioni e abbracci. Oltre all’ansia patologica, una componente del nuovo lavoro sono proprio gli abbracci. Nonostante i tanti anni in polizia, Steen non ne ha dati e ricevuti come da quando è entrato nell’unità per le operazioni speciali e collabora con i servizi d’intelligence stranieri. Abbracci con gli americani e i tedeschi; abbracci e baci sulle guance in numero e ordine variabile con le colleghe francesi, spagnole e italiane; intensi abbracci avvolgenti con i turchi e i mediorientali. Solo i britannici rifuggono il contatto fisico quanto i danesi.
Troppo facile? È andata bene, si direbbe che abbiano messo nel sacco Bashkim Belushi e Vartan, l’Armeno, uno dei mastini internazionali di Grisha, sospettato d’avere ucciso decine di uomini, donne e bambini. Negli anni Novanta aveva imperversato in Bosnia e in Kosovo, con le milizie serbe di cui condivideva l’estremismo e la passione di saccheggiare e ammazzare. Era ricercato per crimini di guerra dalla Corte penale internazionale dell’Aja, ma nessuno dei Servizi occidentali aveva proposto di arrestarlo. Ma rispetto al vero obiettivo, Vartan è insignificante. Bashkim, invece, molto più importante. È il factotum del vero obiettivo dell’operazione, Grisha, che non sembra lontano.
Una cosa è certa, la narrativa di Jasper Stein è sempre viva e sostenuta, non delude. È carica di tensione e non risparmia colpi bassi. Li dispensa ai protagonisti, ai comprimari, alle comparse, ai passanti... e ai lettori.
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