Questa tempesta
- Autore: James Ellroy
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2020
“«Questa tempesta, questo disastro devastante».
Il disastro è la Storia, e la congrega è un mezzo per sopravviverle.”
Questa tempesta (Einaudi, 2020, traduzione di Alfredo Colitto) è il secondo volume della nuova tetralogia inaugurata da James Ellroy con Perfidia. Le vicende dei due romanzi storici costituiscono il prequel della celebre tetralogia di Los Angeles (La Dalia nera, Il grande nulla, L.A. Confidential, White jazz) che ha reso famoso il Maestro del noir americano.
Con Perfidia abbiamo assistito al dominio della Storia sulle storie individuali: Pearl Harbor, l’America entra in guerra. Los Angeles: ventitré giorni di insonnia, frenesia, oscuramenti. Quinta Colonna e rastrellamenti di giapponesi, omicidi irrisolti ed esecutori di comodo, alleanze istantanee e tradimenti improvvisi. La guerra come opportunità: “prima di questo momento non esiste nulla”.
Questa tempesta si apre dove finisce Perfidia. È il 1942 e la frenesia delle prime settimane di guerra a Los Angeles si è ormai placata. Accettazione e nuova normalità. La fase 2 della guerra è cominciata e il ritmo del romanzo sembra adattarsi a questa nuova dimensione temporale.
Come in Perfidia, Ellroy si diverte a giocare con le proprie creazioni. Personaggi della tetralogia di Los Angeles vengono fatti interagire con personaggi della Underworld U.S. Trilogy (American tabloid, Sei pezzi da mille, Il sangue è randagio). Veri e propri colpi di scena stilistici – di cui non facciamo cenno per non togliere il piacere dell’inatteso al lettore – arricchiscono il romanzo provocando un inaspettato e quanto mai piacevole effetto sorpresa.
La Storia, le storie, un’unica storia.
“Questa tempesta, questo disastro devastante.
L’oro, l’incendio, la pioggia. È tutta una storia, capisci?”
In Questa tempesta il rapporto tra la Storia e le storie individuali muta di nuovo rispetto a Perfidia e alle opere della Underworld U.S. Trilogy. Perfidia si caratterizzava per due aspetti. Primo, l’ossessione per il presente: “nessuno voleva perdersi un istante della Storia”. Secondo, Pearl Harbor svolgeva la funzione di Evento catalizzatore delle storie individuali.
Al contrario in Questa tempesta le storie sembrano tornare ad assumere una vita propria rispetto alla Storia. All’ossessione per il presente si sostituisce la credenza nella possibilità di ridefinire il proprio futuro. In questo tentativo letterario di far risorgere le storie individuali nel mutato assetto storico-sociale, Ellroy inserisce un ulteriore elemento di complessità. Le storie vengono fatte convergere entro un’unica storia (con la s minuscola), una sorta di storia di livello meso: un complotto internazionale tra membri dell’apparato stalinista e nazista per sfuggire alle condanne per crimini di guerra indipendentemente da chi sarebbe stato il vincitore. I lingotti d’oro come strumento di redenzione, la ricerca dell’oro come elemento catalizzatore delle storie individuali.
Los Angeles e il Messico. Sinarquistas e Quinta Colonna. Fazioni contro fazioni. Alleanze sovrapposte. Realpolitik. Chi ha tradito chi?
“Tutti dediti ai loro compiti, spinti dal senso del dovere. Tutti intenti a capire chi è il corpo nella cassa e a risolvere il caso dei poliziotti uccisi. È tutta una storia, capisci?
La storia acquista coerenza nel suo diario. Gli attori di supporto recedono e lasciano spazio alle star. Lei si sente unificata con Dudley e Hideo. Tutti e tre vogliono l’oro. Questo è ciò che conta.”
Il determinismo storico che si ritrova in Perfidia era immediato, ovvio, travolgente, evidente. La Storia prima di tutto, e non avrebbe potuto essere altrimenti. Questa tempesta è invece una presa di coscienza. Le storie si dipanano nella storia che ruota attorno alla ricerca dell’oro, la Storia viene messa in secondo piano. Ma è pura illusione:
“Il punto riguardo alla Storia, pendejo, è che, ogni tanto, arriva qualcuno e spiega che ciò che sembra non è”.
Ellroy sembra fare lo stesso. Sembra dare l’illusione di poter ricreare delle storie individuali. Ma è pura illusione. La Storia incombe e sovrasta ogni cosa, Questa tempesta aiuta ad acquisirne la consapevolezza.
“Ciò che il fato ha creato. Ciò che noi tutti abbiamo catalizzato. […] Ciò che il tempo di guerra a Los Angeles ha fatto a tutti noi”.
Questa tempesta è un romanzo meno scenografico, febbrile, coinvolgente rispetto a molta parte della produzione di Ellroy. È inoltre difficile coglierne un senso di fondo, come peraltro sembra riconoscere lo stesso autore facendo ammettere ciò da uno dei suoi personaggi:
“Questa storia un senso non ce l’ha mai avuto e mai l’avrà. C’è troppa carne al fuoco e va troppo indietro nel tempo. Non è necessario che abbia senso. Me l’ha detto Kay, e quando lei dice qualcosa, è così.”
Non c’è un senso. Gli orrori della Seconda Guerra Mondiale non possono avere un senso. "Questa tempesta, questo disastro devastante". Non si può dare un senso al disastro e come tale non possono avercelo le storie ad esso collegate. Forse il principale intento del romanzo sta proprio in questo.
Quale significato quindi per una Storia che non può avere un senso e dove le circostanze appaiono come un destino?
“L’arte è l’unica voce che trascenderà lo scontro”.
E all’arte, allora, l’unica risposta significativa. Los Angeles, maggio del 1942. Il Maestro Otto Klemperer anticipa Toscanini e presenta per la prima volta la Sinfonia di Leningrado di Dmitrij Šostakovič. Come il senso,
“l’amore umano non ci sosterrà in quest’epoca di orrore. Il compagno Dimitri si burlava di questa idea. Cercava solo di instillare una determinazione brutale di sopravvivere. Così sia, allora”.
Questa tempesta (La tetralogia della California negli anni del secondo conflitto mondiale Vol. 2)
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