Racconti di periferia
- Autore: Mimmo Parisi
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Quando un cantautore decide di abbandonare la Stratocaster, può farlo solo perché ha visto una Les Paul. O una SG Ibanez. Quella di Steve Vai, per essere chiari. Oppure, perché ha deciso di passare alla tastiera. Di un Moog? No. Troppo indietro nel tempo. E, comunque, sbagliato. La tastiera c’entra, ma è quella del computer. E, Mimmo Parisi, rock cantautore e guitar player, questo ha fatto con “Racconti di periferia”: per un certo tempo è passato al computer.
Succede spesso che gli autori di canzoni passino alla pagina da scrivere. Probabilmente è dovuto al fatto che, lo spazio temporale concesso per una canzone registrata, diventa, in alcuni momenti e magari quando si vuol disegnare meglio il proprio pensiero, troppo esiguo. Così, vedi ad esempio l’ultimo Ligabue di “Scusate il disordine”, giusto per citare un artista dedito parecchio alla scrittura narrativa, è facile passare al racconto o al romanzo.
Il libro di Parisi si chiama “Racconti di periferia” ed è stato pubblicato il 31 maggio 2016.
Vale la pena ricordare che la ‘periferia’ segnalata nel titolo, più che un posto che circondi ad anello un agglomerato urbano, è, nell’intenzione dell’autore, un concetto applicato alla società. Insomma, per Mimmo Parisi, la società è costituita da individui ‘centrali e ideali’ – pochi – e soggetti di ‘periferia’ – tantissimi –. Sono proprio questi ultimi a costituire l’argomento che sostanzia i ventidue racconti contenuti nel libro del neo autore. D’altra parte, Mimmo Parisi, in modo sotterraneo e ironico, fa capire che lo spazio per passare alla Storia è stretto. Tanto vale starsene sereni, anche se con un po’ di languore malinconico, e accettare quello che arriva. La scrittura dell’autore è caratterizzata, a volte, da un educato sarcasmo che, tra un racconto e l’altro, funge da filo e conduce il lettore.
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Penso che sia stata, contrariamente al mondo politico sempre più confuso, una primavera ricca di idee chiare per la narrativa e i suoi narratori. Da “Scusate il disordine” del sempre bravo Ligabue che, nella sua nuova fatica, sciorina dei racconti che a volte si discostano un po’ dal suo solito incedere, a Espinosa che colpisce con un titolo strepitoso come “La notte in cui ci siamo ascoltati”, a e per finire – ma solo per essere brevi – all’esordio letterario di Mimmo Parisi. “Racconti di periferia” riesce a sfuggire al sapore di opera prima, grazie all’escamotage del format narrativo del racconto che incita a non soffermarsi più di tanto sulla descrizione analitica di personaggi e ambienti. Dei 22 racconti, degni di nota, sono – ma, va da se, è solo un’opinione – ‘Racconti di periferia’ che dà nome all’ebook, e ‘L’armonica a bocca’ con la sua sferzante ironia.