Racconti di una nonna
- Autore: George Sand
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2021
Quando ci si accostava alla letteratura francese, ci si stupiva che la grande scrittrice George Sand, malgrado il nome e gli abiti rigorosamente maschili, in realtà fosse una donna, Amandine Lucie Aurore Dupin. Nata nel 1805, si sposò giovanissima, ebbe figli, rapidamente si separò per dedicarsi alla scrittura, che le diede enormi soddisfazioni, tanto da essere considerata la scrittrice più letta di Francia. A fianco dei contenuti forti e anticonformisti per i suoi tempi, imprevedibilmente George Sand si dedicò alla scrittura di fiabe, racconti fantastici dedicati espressamente alle sue due amatissime nipoti, Aurore e Gabrielle, bambine ancora piccole (Gabrielle ancora incapace di leggere da sola). Ma la nonna sa che quando cresceranno, e lei non ci sarà più, saranno felici di sapere quanta fantasia, energia creativa, intelligenza abbia spinto la grande scrittrice a usare un registro espressivo, una cifra stilistica originale ma preziosa per l’uso dei simboli, delle metafore, delle figure tradizionali del mondo fiabesco, per coinvolgere le sue piccole lettrici e ora anche noi, adulti vissuti oltre due secoli dopo, nelle sue storie fantastiche.
La raccolta curata per Marcos y Marcos da Monica Bedana, Racconti di una nonna (2021, trad. Casillo Silvia, Cotterchio Noemi Eva, Manuela Serra), comprende sette lunghi racconti, sette storie nelle quali la fantasia della scrittrice si arricchisce della sua maestria di narratrice e del suo linguaggio raffinato. La natura appare la protagonista dei testi. Ci si sofferma a lungo su descrizioni di ambienti naturali, giardini, fiori, painte, foreste, montagne, ghiacciai, popolati da animali non solo domestici: rane, cigni, merli, agnelli, che abitano in castelli fatati, palazzi ricchissimi ma anche in grotte, spelonche, capanne, stalle.
Forse la storia più appassionante della raccolta si intitola Il castello di Piccotorto: qui la protagonista è una bambina, orfana di madre: il padre si è risposato con una donna frivola e spendacciona, che, come da tradizione, detesta la figliastra. Diane troverà comprensione e accoglienza dal vecchio dottore, che la ama e capisce il suo talento di pittrice, che asseconda e incoraggia. Scontato il lieto fine, dopo innumerevoli disavventure, ma è notevole la perizia della scrittrice nel raccontare l’ambiente del castello diroccato eppure colmo di impressioni, di memorie, di statue magiche: ho pensato a certi racconti misteriosi di Hawthorne, Il fauno di marmo, o comunque alla tradizione del fantastico ottocentesco a cui George Sand sembra richiamarsi in molte pagine.
Castelli in Normandia e Piccardia, luoghi al confine con i Pirenei dove si parla in Patois, nomi insoliti, Miquelon Sylvaine, Ranaide, Romanèche, Bichette. E ancora la ricerca della mamma, mamme perdute, abbandonate, ritrovate, mentre si apprende l’arte della filatura, con strumenti da noi conosciuti solo nel mondo delle favole, come la conocchia. Nuvole rosa, occhiali d’argento, volti velati, statue che si muovono misteriosamente, una Fata Polverina: dietro tutto questo la grande scrittrice non nasconde la sua intenzione pedagogica che non è mai moralistica, anzi è tutta tesa alla educazione delle nipoti, future donne che sapranno farne tesoro.
Racconti di una nonna
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