Raffaello segreto. Dal mistero della Fornarina alle stanze vaticane
- Autore: Costantino D’Orazio
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2015
“Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori”
Questo l’epitaffio che rimane inciso nel Pantheon di Roma scritto da Pietro Bembo per questo immenso pittore che ben sintetizza la grandezza della figura di Raffaello che ebbe la sventura di vivere solamente 37 anni dopo appena venti anni di carriera diversamente da altri notevoli artisti come il grande Leonardo che arrivò sino agli ottanta anni. Costantino d’Orazio non è nuovo a queste monografie come “Raffaello segreto. Dal mistero della Fornarina alle stanze vaticane” (Sperling & Kupfer, 2015) che si differenziano dalle altre in quanto costituiscono veri saggi d’arte ben documentati, in cui si motiva il percorso compiuto dall’autore per arrivare all’opera e la sua strategia di artista e di uomo divenuto in poco tempo anche potente. Oltre al fatto di essere nativo di Urbino poco o nulla sappiamo della sua vita privata per la scarsa documentazione pervenuta che attesti le sue origini, la sua esatta data di nascita. Per quanto riguarda la sua formazione artistica non la ebbe dal suo genitore ma il suo mentore fu dapprima Evangelista di Pian de Meleto insieme al quale eseguì nel 1501 per il convento di Sant’Agostino di Città di Castello, la Pala del beato Nicola da Tolentino. Raffaello a soli 17 anni ,è già un Magister, dirige i Cantieri Vaticani e mette in atto innumerevoli e contemporanei lavori. Più che da Giovanni Santi, conosciuto per essere stato il padre e il suo primo maestro, in realtà le sue opere traggono ispirazione dal Perugino di cui si ricorda “Lo Sposalizio della vergine”. Raffaello ne ripete i motivi mutando le simmetrie ed alcuni particolari quali il bambino che rompe il ramo. Altro maestro ispiratore, pare essere stato il Pinturicchio ma è dubbio e mai risolto è il rapporto tra i due pittori per la scarsità di fonti documentarie. Secondo Vasari, Pinturicchio cinquantenne in periodo di declino artistico, avrebbe fatto eseguire a Raffaello 16 disegni preparatori per un affresco della Libreria Piccolomini..Motivo dominante la vita artistica di Raffaello è la perenne conflittualità con gli altri pittori dell’epoca, vere e proprie “guerre” nella storia dell’arte tra grandi artisti ma sono presenti anche similitudini come il fatto che le Madonne di Raffaello sono ritratte con il piede nudo come quelle di Michelangelo. Nel 1508 giunge a Roma ed ottiene l’incarico da Papa Giulio II di dipingere la “Stanza della Segnatura” uno degli ambienti delle Stanze di Raffaello nei Musei Vaticani che fu il primo ad essere decorato, tra il 1508 e il 1511, forse chiamato da Bramante. Resta memorabile la superba “Scuola di Atene” una sorte di summa della Sapienza umana,Scienza, Storia, Arte e Filosofia dove sulla destra, Bramante tra i suoi mentori, presta atteggiamento e forme a Euclide e, forse in omaggio al grande architetto marchigiano artefice della sua fortuna (era stato lui a suggerire a Giulio II di chiamarlo), l’urbinate appone la propria sigla, R.V.S.M. ossia “Raphael Urbinas sua manu”, sullo scollo della tunica del grande filosofo greco. A significare la rivalità e la diversità di carattere con il grande Michelangelo, questi viene posto isolato ed al centro, successivamente alla prima stesura come ne è testimonianza il “cartone” originario in cui era anzi completamente assente. La scomparsa prematura interrompe bruscamente il “cursus honorum” dell’Urbinate e tra le tante dicerie e leggende sulla sua dipartita, l’autore riferisce quella della morte “per troppo amore” dopo tre giorni di sesso sfrenato.
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