Red Carpet in noir
- Autore: Antonio G. D’Errico
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“Ora trascorreva le giornate in casa, lontano dai rumori, lontano dalle voci che lo avevano solo fatto illudere e il ricordo delle quali ora lo faceva disperare. La sera correva con la macchina a cercare un rifugio, per sospirare e chiudere gli occhi, per aspettare il sonno, che arrivava puntuale. La notte era diventata incubo e disperazione”.
“Red Carpet in noir” (Umberto Soletti Editore, 2017) di Antonio G. D’Errico, sottotitolo “Delitto a cinecittà”, è un noir ben scritto e strutturato che ci proietta nel mondo del cinema italiano. Un mondo fatto di compromessi, insidie, gelosie, ripicche dove non tutti riescono ad ottenere fama e successo.
Il protagonista, Pietro Vannucchi, è un aspirante attore, che coltiva il sogno di diventare noto ma la strada è difficile e le prospettive misere. Ad aiutarlo la sua compagna Giulia, più grande di lui, che ha ottime conoscenze nell’ambiente poiché lavora in RAI. Pietro si accontenta di piccole parti, cominciando dalla gavetta in teatro, sperando che qualche regista di spicco lo noti e lo ingaggi in virtù delle sue doti; nel frattempo si arrabatta con piccoli lavoretti, raccomandazioni varie, incontri con veri divi della TV e del cinema, irraggiungibili, intoccabili, ma di fatto tormentati. Diventa persino produttore, un produttore fallito.
L’atmosfera del romanzo si fa mozzafiato quando si consuma il delitto, in un epilogo tragico, folle, che dà una svolta noir a una storia in parte intimistica, in parte biografica. Una storia che riconduce a una confidenza ricevuta da Antonio G. D’Errico da un personaggio di spicco del mondo del cinema italiano. Situazioni che mai potrebbero essere svelate senza creare danni irreparabili.
Antonio G. D’Errico già finalista del Premio Giorgio Scerbanenco, terzo classificato secondo la votazione della giuria dei lettori, racconta con intensità la vanità di un divo della TV e del cinema che si sente arrivato e intoccabile, Valerio Clerici, e di ciò che ruota intorno a lui: attori, registi, starlette, personaggi minori, che vengono trascurati e umiliati in un mondo dorato che alimenta gelosie, ripicche e propositi di vendetta. Pietro pur di arrivare darà incondizionata fiducia a Giulia e Marta, e a Valerio e Alessio, che stima e pensa possano aiutarlo, ma che di fatto lo manovrano o, peggio, gli rubano le idee e lo abbandonano al suo destino. Pietro capirà così, a sue spese, che il talento non basta per fare carriera in ambito cinematografico o televisivo ma bisogna avere i giusti agganci, scendere spesso a compromessi, tirare fuori le unghie per combattere in un contesto corrotto.
L’autore riesce a delineare un ritratto psicologico del suo protagonista mettendone a nudo l’anima come mette a nudo, denunciandone tutte le storture, la vanità del mondo di celluloide, un mondo pieno di contraddizioni, controversie, impietoso, che Antonio G. D’Errico racconta con verità intima e drammatica realtà. Lettura interessante e coinvolgente questo “Red Carpet in noir”, che ci porta in una Roma degli anni Novanta attraversata da una profonda crisi politica e di identità.
Red carpet in noir. Delitto a Cinecittà
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Grazie 1000 a Sololibri e alla grande Signora Milena Privitera che ha recensito il giallo scritto da
Antonio G. D’ Errico, Red Carpet in noir edito da Umberto Soletti editore - ALI distribuzione -.
La cosa nuova e’ che finalmente la critica di genere da’ spazio ad uno scrittore come D’Errico, che di gavetta se n’e’ fatta tanta ed era anche ora. Dico questo in modo incondizionato, io ho visto una sua presentazione a Torino dove vivo e, lo conosco di persona. Ma perché la tivu’ di stato, le radio etc. perché non danno spazio ad un autore che ha vinto il Premio Grinzane Pavese e Cesare Pavese, il premio Scerbanenco come riportato sulla recensione la giuria dei lettori quella vera terzo posto col fior fiore di concorrenti ...
Io leggo oramai solo Antonio G. D’ Errico, perché e’ un autore controcorrente affronta temi piu’ svariati, dalla ludopatia al detenuto camorrista, al cantautore famoso Eugenio FInardi ad es. a Mimmo Cavallo oramai dimenticato quello di Siamo Meridionali, a Pino Daniele pubblicando con Rizzoli e Mondadori alla storia di un prete di strada di Torino don Innocenzo Ricci PIEMME.
Allora perché non si da’ voce e spazio a chi se lo merita come questo scrittore, non e’ un mio parente e né lo sento da quella volta ma io lo seguo da anni e ho acquistato tutti i suoi libri.
Anche questo giallo: red carpet in noir dimostra proprio questa caratteristica di verificare che in un mondo che uno normale pensa sia bellissimo: il cinema, invece ci sono situazioni paradossali non di poco conto. Anche il libro in sé è fatto molto bene, la cover e le pagine sono di alto livello davvero complimenti a Umberto Soletti editore.