Renoir, mio padre di Jean Renoir

Costretto ad un periodo di forzata inattività e riposo a causa di una ferita riportata sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, Jean Renoir, futuro regista e secondogenito del grande esponente dell’Impressionismo, si trova a trascorrere le proprie ore di ozio in compagnia del famoso padre, anch’egli condannato ad una quasi totale immobilità a causa di una grave forma di artrite degenerativa. Ormai in là con gli anni e minato nel corpo, ma non nello spirito, dalla malattia, il pittore, infatti, si muove solo in carrozzina ed è costretto a legare i pennelli alle proprie mani per continuare a dipingere.

Ma la ferita per Jean e la malattia per Pierre Auguste sono l’occasione per ritrovarsi e riscoprirsi in un nuovo e più maturo rapporto padre-figlio.
Nel corso di quei giorni, che per il regista resteranno indimenticabili, l’anziano genitore narra al figlio la propria vita, la scoperta della passione per la pittura, l’incontro con Monet, Bazille e gli altri esponenti del nuovo rivoluzionario movimento, l’amore per la donna che diverrà sua moglie.
È da questo racconto, compiuto con la saggezza della maturità, con il rimpianto di un passato ormai trascorso, ma con un entusiasmo sempre vivo per il proprio lavoro e la propria pittura, che nasce “Renoir, mio padre”. Un libro che è sicuramente un omaggio di Jean Renoir all’illustre padre ma anche e soprattutto un regalo a chiunque voglia leggerlo.
Da esso escono fuori, vive e leggere come appaiono in un quadro impressionista, le immagini di una Parigi ormai lontana, quella delle gite lungo le rive della Senna, dei balli e delle colazioni all’aperto, ma anche della vita intima e felice delle famiglie. Esattamente come intima e felice è l’atmosfera che aleggia intorno alla figura del grande pittore, dei suoi amici, della moglie e poi dei figli, nonostante gli inizi difficili, le stroncature della critica, gli inevitabili momenti bui.

Un libro bellissimo e dolcissimo, più che una biografia una commossa storia di famiglia, che ci permette di avvicinarci con rispetto, partecipazione e passione alla figura di uno dei più grandi e delicati geni dell’umanità, Pierre Auguste Renoir.