Per tutti quelli che amano i libri, la lettura, gli scrittori, la libertà di esprimere il proprio dissenso, le notizie che giungono dalla Turchia sotto il regime di Erdogan sono davvero gravissime.
Sei tra giornalisti e scrittori sono stati condannati all’ergastolo in regime di isolamento. Tra essi lo scrittore Ahmet Altan, autore dell’intenso e durissimo romanzo “Scrittore e assassino”, pubblicato nel 2017 dall’editore romano E/O, che ora si mobilita per attirare l’attenzione della comunità dei lettori su un caso così drammatico di condanna per reati di opinione, una totale negazione della libertà.
Scrive Ahmet Altan nel suo libro:
“Ritengo che la letteratura sia l’attività più nobile dell’uomo. Ancora più della scienza”.
Un’altra grande scrittrice turca, che ha già scontato mesi di carcere, Asli Erdogan, autrice del bel romanzo “Il mandarino meraviglioso” edito da Keller, denuncia con forza una
“Turchia che tortura in modo kafkiano, tornando al Medioevo”
e si appella alla Corte per i diritti umani perché prenda posizione seria contro i processi illegali e farseschi che hanno portato alle gravissime condanne dei sei intellettuali turchi.
Condivido l’indignazione per atti così sconsiderati e mi chiedo verso quale tipo di società ci stiamo dirigendo, mai dimenticando i roghi di libri di così recente memoria. All’attenzione di tutti i lettori di Sololibri.net.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Repressione degli scrittori in Turchia: E/O si mobilita per Ahmet Altan
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