Requiem di provincia di Davide Longo

Lo scrittore Alessandro Baricco si stupisce quando trova gente che non ha mai letto la saga di Davide Longo con Bramard e Arcadipane, che considera:

La risposta del Nord al commissario Montalbano, l’invenzione del poliziesco piemontardo.

Alla serie, che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica, iniziata con Il caso Bramard, si è aggiunto recentemente il nuovo, quinto episodio: Requiem di provincia (Einaudi, 2023).
L’autore, con un salto temporale nel passato, ritorna nel 1987 per offrire un’intrigante sorta di retrospettiva sulle indagini dei due protagonisti.
La trama si snoda intorno al tentato omicidio di Eric Delarue, dirigente di un grande gruppo industriale con sede a Casalforte, un paese a venti chilometri da Torino: qualcuno col passamontagna sul viso gli ha sparato a sangue freddo sul pianerottolo di casa ed ora è in coma.
A indagare su questo strano caso, che potrebbe passare da un momento all’altro alla Digos o ai Nocs, c’è l’ispettore Arcadipane, sempre pronto a commentare tutta la vicenda, a fare acute osservazioni e riflessioni, insieme a Corso Bramard, il suo brillante e intuitivo superiore - nonostante sembri spesso poco lucido a causa dell’alcol.
Entrambi non credono alla pista politica e terroristica che sembra emergere, e orientano le indagini verso la sfera privata della vittima, in un contesto sociale solo apparentemente rassicurante. Nel farlo dovranno fare i conti con errori e depistaggi, soprattutto con il lato nascosto della ricca borghesia industriale e con un crimine del passato mai dimenticato, che ha segnato la vita di tutti coloro che, anche indirettamente, ne sono stati coinvolti.

È evidente l’attenzione dell’autore nel rendere la sua storia realistica e credibile: nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio è curato, finalizzato alla costruzione di un mondo immaginario coerente, ma anche verosimile, perfettamente sovrapponibile al mondo reale contemporaneo.
Le descrizioni di oggetti e di luoghi — come le vecchie osterie di quartiere e i clienti che le frequentano, o le strade di provincia percorse a bordo dell’inseparabile Quadrifoglio Verde, l’Alfa 33 metallizzata di Arcadipane —, di personaggi e contesti sociali hanno una specifica funzione narrativa.
Insieme ai dialoghi perfettamente costruiti e a una scrittura fluida, riconoscibile, intrisa di ironia, fanno di questo romanzo una lettura fondamentale, che risponde puntualmente alla curiosità dei lettori circa la spiegazione di alcuni eventi significativi accaduti nel passato dei protagonisti.