Rex
- Autore: David H. Lawrence
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Orecchio Acerbo
- Anno di pubblicazione: 2017
Nella nuova collana Pulci nell’orecchio, curata e illustrata da Fabian Negrin, storie che trasmettono il prurito contagioso della lettura, Orecchio Acerbo edita l’albo “Rex” (2017, traduzione di Damiano Abeni, illustrazioni di Fabian Negrin) una storia redatta da David Herbert Lawrence (Eastwood, 11 settembre 1885 - Vence, 2 marzo 1930), scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e pittore inglese dedicata a tutti i bambini che amano il loro cane e ne sono affettuosamente ricambiati.
“Un giorno, quando io ero ancora piccolino, arrivò da noi su un calesse. Era grande e grosso, con la testa piccola e tonda, un’aria da sbruffone e, stavolta, vestito sportivo”.
In Inghilterra, il fratello della madre del bambino protagonista della nostra narrazione, uno zio dal brutto carattere e non molto simpatico, si era recato in visita dalla sorella per chiedere se
“potevamo allevare un cucciolo per suo conto”.
Il biondo bambino era andato a prendere il cane presso il pub dello zio. Nel grande e rumoroso locale, al piccino era stato offerto il tè mentre teneva nascosto il tremante cucciolo dentro le larghe maniche della mantellina che indossava. Sul treno che lo riportava verso casa, il bambino era preoccupato che lo facessero scendere, perché viaggiava senza biglietto per il morbido e cicciotto cagnolino. Era di sabato e, mentre il bambino faceva il suo bagno settimanale, il fox terrier, piccolo, bianco ma con la testa nerobruna, si era messo sul tappeto vicino al focolare.
“Chiamatelo Rex, il Sovrano”
il nome lo aveva scelto la padrona di casa. “Prendemmo in considerazione il nome con la massima serietà” concordando che gli andava a pennello.
“Lo amavamo con tutto il cuore”.
Il cagnetto era il sovrano nel cuore del bambino e della sua sorellina. Rex dormiva insieme al suo padroncino, anche se i genitori non erano d’accordo. Il piccolo ma indomito Rex si dilettava a mordere le scarpe della mamma. La donna e il cucciolo avevano ingaggiato una guerra senza remissione, anche se entrambi non si odiavano. Rex la sfidava con furia virile e risoluta. Il cagnolino ci aveva messo un po’ di tempo per imparare a non sporcare in casa. Rex sembrava animato da due nature opposte: da un lato era una piccola feroce fiera canina, dall’altro il cucciolo provava
“una tremenda necessità d’amare”.
Rex amava i due fratellini di un amore gioioso e fiero e “noi amavamo lui”. Infatti Rex si metteva ad aspettare i bambini che tornavano da scuola, sul vialetto d’entrata. Ogni tanto l’animale volgeva lo sguardo verso la campagna cercando di decidere se sparire nella natura avendo a propria disposizione
“la libertà verde e selvaggia”.
Il disubbidiente Rex pur possedendo un’indole aggressiva non aveva mai fatto del male a nessuno. Un sabato Rex era scomparso e sembrava non tornare...
“Lo cercammo e lo chiamammo, ma niente Rex”.
Il celebre autore anglosassone, attraverso la voce narrante di un bambino, celebra lo stretto vincolo che s’instaura tra un cane e il suo padrone. Forse il nostro fidato amico, vivendo con noi perde la sua innata predisposizione alla libertà, ma sicuramente ne guadagna in sollecitudine e amorevoli attenzioni.
“Non avremmo dovuto amare Rex così tanto, e lui non ci avrebbe dovuto amare”.
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