Ritorno alla villa delle stoffe di Anne Jacobs

Ritorno alla villa delle stoffe (Giunti 2021, titolo originale Ruckkehr in die Tuchvilla, traduzione di Rachele Salerno) di Anne Jacobs è il quarto capitolo, dopo La villa delle stoffe (Giunti, 2018), Le ragazze della villa delle stoffe (Giunti, 2019) e L’eredità della villa delle stoffe (Giunti, 2020), della saga bestseller “La villa delle stoffe”, che ha venduto nel mondo più di due milioni di copie.

“I lavori per ampliare la Villa delle stoffe con l’aggiunta di due nuovi piani sul retro dell’edificio erano iniziati due anni prima”.

Augusta, Germania, marzo 1930. Nella bella residenza costruita da mattoni rossastri e immersa in un grande parco viveva la famiglia Melzer, proprietaria dell’omonima fabbrica di tessuti. Alicia, la vedova di Johann, fondatore dell’azienda, divideva la magione con il figlio Paul, la sua affascinante moglie Marie, che possedeva un atelier di moda, e i loro tre figli: i gemelli Dorothea e Leopold, di quattordici anni, e il piccolo Kurt di quattro anni. I lavori per ampliare la villa, iniziati due anni prima, si erano resi necessari quando la figlia maggiore di Alicia, Elisabeth, con il marito Sebastian Winkler e i loro tre figli, si era trasferita nella magione. Impossibile mandare avanti la conduzione della residenza senza prescindere dalla solerte servitù capitanata dall’abile cuoca Fanny Brunnenmayer. Fanny aveva la capacità di saper cucinare per molte persone senza che niente andasse sprecato, perché risparmiare era la parola d’ordine nella sua cucina.

“I tempi erano tutt’altro che rosei”.

La Germania, in crisi economica, non si era ancora ripresa dalla sconfitta della Prima Guerra Mondiale, in parte a causa degli ingenti risarcimenti che doveva ai vincitori del conflitto. In una situazione così incerta e precaria cosa riservava il futuro per gli abitanti della Villa delle Stoffe?
Un lieto ritorno in libreria per le lettrici della saga “La villa delle stoffe”, che nelle avvincenti pagine del romanzo ritroveranno tanti personaggi a loro conosciuti, tra tutti la volitiva Marie, dagli intensi occhi neri, che, con il suo acume e carattere ardimentoso, aveva contribuito a salvare le sorti della fabbrica in un precedente volume.

“Forse è vero quello che si dice. Nel momento del bisogno l’aiuto arriva da chi ci è più vicino”.