Ritrovate 20 poesie inedite di Pablo Neruda

È di questi giorni la notizia che sta facendo ben sperare gli amanti della poesia, in particolare quella di Pablo Neruda: è stata ritrovata una ventina di componimenti inediti del poeta cileno, più alcuni manoscritti. Tale scoperta è avvenuta negli archivi della fondazione che porta il suo nome e a lui dedicata.

Le poesie ritrovate di Pablo Neruda - Si pensa che tali poesie possano essere state scritte tra il 1956 e la fine degli anni Sessanta, senza dubbio in età matura, e verranno pubblicate entro la fine dell’anno dalla casa editrice Seix Barral. Per la maggior parte sono rime d’amore, forse la tematica prediletta dal poeta, insieme alla nostalgia, carica di denuncia sociale, per il forzato esilio. Secondo lo studioso e poeta Pere Gimferrer, tali liriche esprimono tutto il “potere evocativo, dalla straripante pienezza espressiva” tipico delle migliori opere di Neruda.

La casa editrice ha comunicato l’intenzione di pubblicare il materiale in coincidenza con il 110° anniversario della nascita, avvenuta a Parral, in Cile, nel 1904. L’editore spagnolo del grande poeta, Seix Barral, ha definito le poesie di “straordinaria qualità” e il peculiare ritrovamento

“un evento letterario di rilevanza universale, nonché la più grande scoperta nella letteratura in lingua spagnola degli ultimi anni”.

Alla fine del 2014 dunque le poesie verranno pubblicate in America latina e all’inizio del 2015 in Spagna.

Chi è Pablo Neruda - Pablo Neruda è stato premio Nobel nel 1971 ed è stato considerato da Gabriel Garcia Marquez “il più grande poeta del Novecento, in assoluto”. Colui che ha creato poesia che “con l’azione di un vigore basilare fa risaltare il destino e i sogni di un continente” è morto il 23 settembre 1973, poco dopo il colpo di stato militare di Pinochet. Recentemente Neruda ha fatto parlare di sé, poiché sempre più insistente è la voce che, benché gravemente malato, la sua influenza possa essere stata “messa a tacere” in tempi troppo brevi. Nonostante recenti studi abbiano dimostrato che il poeta non fu avvelenato dal regime, la sua famiglia continua a sostenere quest’ipotesi.

Sul sito Internet della “Fondazione Pablo Neruda” sono già state divulgate alcune di queste nuove poesie.
Speriamo di avere presto una pubblicazione anche in Italia, consapevoli del valore di questa scoperta. Per gli appassionati di poesia, sarà un evento da non perdere, e sembrerà di dare continuità alla storia. Sarebbe un po’ come se Giacomo Leopardi continuasse a scrivere, oppure, in campo musicale, se Battisti e De André non fossero mai morti e potessero ancora regalarci qualcuna di quelle loro splendide canzoni.