Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti
- Autore: Massimo Polidoro
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2014
Scusate se insisto con la tirata sull’aspetto beota del cervello che se le beve tutte: teorie del complotto, rapimenti alieni, leggende metropolitane, vampiri, fantasmi, viaggi nello spazio-tempo, malattie misteriose, e chi più balle ha da mettere nel piatto del sempliciotto di turno più ne metta. Il nuovo libro di Massimo Polidoro (una specie di Dylan Dog in carne ossa votato alla causa del CICAP) si intitola “Rivelazioni” (Piemme, 2014) e demitizza all’ennesima potenza l’armamentario di bufale spacciate per verità da che immaginario collettivo è stato immaginario collettivo.
Resta il fatto che gli ingenuoni a oltranza sono tanti e di testa dura: la loro fede nell’ignoto (apparente) non vacilla, infatti, nemmeno di fronte a prova contraria, per cui la simil-impronta di scarpa in un fossile del Cambriano deriva da astronauti piovuti sulla terra da chissà dove, l’attentato alle torri gemelle dall’oscuro disegno dei potentati americani, Paul Mc Carthy è morto e sepolto (è il suo sosia quello che si vede in giro) e Jim Morrison ed Elvis Presley se la spassano invece vivi e vegeti chissà dove.
Riesce “Rivelazioni” a smontare una per una codeste fantastorie? Certo che sì, se è vero che il “rasoio di Occam” in declinazione polidoriana risulta implacabile e non si lascia incantare dagli asini che volano. Ricorre a Popper - ma anche a una sfilza di scienziati, psicologi, storici lunga così - per spiegare l’ascendente esercitato da queste pseudo-teorie sulle masse, scrivendo:
“Per cercare di comprendere perché tanta gente finisce per pensare che dietro a fatti eclatanti della storia ci siano sempre trame occulte, il filosofo Karl Popper ha cercato di analizzare quella che chiama la ‘teoria sociale della cospirazione’. Tale teoria, scrive Popper, ‘è simile a quella rilevabile in Omero. Questi concepiva il potere degli dei in modo per cui tutto ciò che accadeva, per esempio nella pianura davanti a Troia, costituiva soltanto un riflesso delle molteplici cospirazioni tramate dall’Olimpo. La teoria sociale della cospirazione è in effetti una versione di questo teismo, della credenza, cioè, in divinità i cui capricci o voleri reggono ogni cosa’. Poiché la società si è secolarizzata, il posto degli dei è stato preso da diversi uomini o gruppi potenti di pressione cui si può imputare di avere organizzato questo o quel disastro sociale”.
Non fa una piega: siamo geneticamente attratti dalle trame oscure, dai segreti, dalle cospirazioni. Ricondurre a una agente “altro” la matrice dell’apparentemente incomprensibile, in fondo ci “rassicura” e deresponsabilizza. Come accettare altrimenti che un qualsiasi psicopatico possa far fuori da solo un Presidente della stazza di JFK?
Nelle teste a un passo dal pensiero paranoico le coincidenze assumono valenza di concatenazioni, piani diabolici studiati a tavolino. Un po’ come succede per le sindromi dissociative: più facile ammettere che siano espressione di possessione diabolica che pessimi scherzi tirati dalla psiche. Di “casi” di tale risma abbonda questo libro che in direzione ostinata e contraria (quella della scienza) se la vede con maghi & magia, morti celebri e misteriose, extraterrestri, simboli esoterici nelle opere d’arte, Santo Graal, luoghi comuni storici (lo sapevate, per esempio, che la cintura di castità non poteva esistere nel Medioevo?), Tutankhamon, tesori nascosti: insomma l’armamentario misterico che farebbe sbavare per mesi la redazione di Voyager e che Polidoro invece ridimensiona come si deve, secondo ottica scientista e misurata ironia. Così che, alla fine, “Rivelazioni” si impone anche come manifesto vetero-illuminista, di quelli buoni e giusti, in grado di individuare pratiche di ricerca sacrosante, come si evince a pag. 350:
“Non è con la superstizione, il pregiudizio o l’ignoranza (…) che si può sperare di fare progressi. Se i nostri antenati hanno potuto assumere la posizione eretta ed evolvere dalle scimmie che eravamo negli Homo Sapiens che oggi costruiscono sofisticatissimi computer, trovano cure alle malattie e progettano viaggi spaziali, la molla va ricercata nel bisogno di sapere e nello stimolo alla conoscenza. La stessa molla, insomma, che un domani potrà permetterci di scoprire nuovi e sempre più incredibili mondi”.
E allora così sia. Se non altro fino alla prossima super-frottola globale vagolante per Rete.
Rivelazioni. Il libro dei segreti e dei complotti
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