La casa editrice Fazi pubblica il 29 aprile 2021 il romanzo Riviera di Valentino Ronchi già conosciuto e apprezzato per le sue raccolte di poesie, in particolare per Buongiorno ragazzi (premio Luciana Notari, 2020).
Diviso in tre capitoli e un’appendice, il libro si apre nel luogo che è anche il titolo: Riviera, una zona suggestiva ma non centrale di Milano.
“Una manciata di vecchie ville allineate, al margine estremo della città di Milano. Si affacciano tutte lungo il canale, che qui in questo punto si sfila dalle ultime case verso il niente, alla fine di via Padova, ben oltre il viavai di macchine e di genti”.
Il nome altisonante Riviera quella zona l’aveva meritato alla fine del Settecento, quando il luogo era diventato residenza di famiglie facoltose; il tempo aveva poi cambiato le cose e così:
“la Riviera mutò. Nel corso del Novecento perse in fretta il poco che le restava di posto esclusivo. Intorno le sorsero palazzi e palazzoni, interi quartieri, aziende e dormitori”.
In una delle graziose villette della zona vive la famiglia di Marianna Delfini “ospite garbato del mondo”. Nata a inizio del 1970, Marianna cresce in un’atmosfera familiare serena, offuscata solo da alcuni accadimenti naturali della vita o da piccole difficoltà, lievi come nuvole passeggere.
Cresce in grazia e serenità Marianna ed è attorniata dalla giovane mamma Rosanna, da papà Francesco e dai nonni che condividono con il piccolo nucleo familiare la villetta in Riviera.
La perdita dei nonni, primo dolore della vita, viene attutita dall’affetto di mamma e papà cui si unisce la sorella minore di Rosanna, zia Laura che ha scelto invece una vita un po’ più indipendente, lontana dalla famiglia cui comunque è affettivamente legata. C’è una certa complicità sia fra Marianna e la mamma sia tra la protagonista e la zia, un po’ per età, un po’ per quella somiglianza accentuata per cui le due a occhi estranei sembrano sorelle.
Leggendo di Marianna, ci si approssima alle vicende di famiglia, partendo dal nonno, Martino Gorlich la cui vita accanto alla moglie Eleonora era scivolata via leggera, senza ostacoli, tranne un piccolo cedimento affettivo nell’estate del ’58. Tutto però era ritornato alla normalità e la serenità era presente in famiglia. Sua figlia Rosanna aveva incontrato assai giovane il marito Francesco e ben presto dal loro amore era nata l’unica figlia Marianna. L’unione della famiglia Delfini ricalca molto quella della famiglia Gorlich: solo una volta l’uomo si era allontanato da casa con il desiderio di restare solo ma aveva fatto presto ritorno e l’atmosfera quotidiana era ritornata tranquilla.
Marianna cresce in dolcezza ed eleganza: l’aspetto è fine e attraente, gli atteggiamenti mai sopra le righe. Coltiva la passione per lo sport dedicandosi al tennis
“L’articolo diceva: la principessa del rovescio. Conosciamo Marianna Delfini”.
Lei condivide interessi e passioni con i genitori che la seguono con dedizione. È una famiglia perfetta cui non manca nulla né economicamente né, soprattutto, affettivamente. Sullo sfondo di Riviera, delle acque del canale, hanno luogo amicizie e incontri. C’è l’amica del tempo dell’adolescenza e della giovinezza, la bionda Barbara dal carattere più irruento e impetuoso della protagonista e poi c’è quel compagno di studi, Jonathan Trevi, un attraente “bravo ragazzo” che da Marianna, con il tempo, non si allontanerà più. Sembra quasi di leggere una fiaba che ha come conclusione la nascita e poi i primi anni di vita della piccola Michela, graziosa quanto la mamma. Il vero finale, però, irrompe, ben prima delle ultime pagine e lascia i lettori increduli di quanto all’improvviso la vita possa cambiare. Quel che segue è l’appendice che riserba a chi legge i lati non conosciuti, meno lievi della vita della protagonista e soprattutto di chi le sta accanto.
Valentino Ronchi si presenta ai lettori come autore garbato dal pensiero intenso e profondo. La sua scrittura è estremamente fluida e la tecnica espressiva è di alto livello. Si coglie, nel libro, dall’esergo all’appendice, un filo conduttore che Ronchi dipana in modo sapiente mostrandoci tanta vita, spesso celata da un’immagine più che gradevole, in realtà e anche con malinconia, poiché è vita, intessuta di buona e cattiva sorte.
L’abilità di Ronchi sta nel suo esser poeta anche in prosa: la poesia è melodia e così è anche la vita dei protagonisti ma la poesia è anche, come dice John Keating, “scintilla di rivelazione” e ciò ha luogo in maniera imprevedibile e toccante nella prosa di Riviera.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Riviera”: l’esordio in prosa di Valentino Ronchi
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