Rivoluzione n. 9 di Silvio Muccino e Carla Vangelista

Quando si dice un titolo veramente azzeccato, che colpisce l’occhio e la mente e attira l’attenzione, centrato ed evidente com’è fra quattro foto di adolescenti simili eppure molto diversi. Anni ’60, anni ’80. Ragazza, ragazzo. Cosa possono avere in comune? Tutto, anche senza scomodare le solite frasi fatte alla "non è cambiato niente, i sentimenti sono sempre gli stessi". Rivoluzione. Parola fondamentale per ogni crescita, per il volo di ogni aquila che si libera dalla rete del passato, del perbenismo, dell’affetto soffocante. Rivoluzione numero 9, come il visionario pezzo dei Beatles, gli idoli di Sofia, e come il soprannome che il misterioso Daniele ha dato alla Sinfonia numero 9 di Ludwig Van Beethoven, che insegna a Matteo a conoscere e amare. Daniele, amico di Sofia e amico di Matteo dopo vent’anni. Daniele che ha vissuto sulla propria pelle la prigionia dell’anima.

Molti si chiederanno perché Silvio Muccino abbia voluto cimentarsi, dopo vari e acclamati film sull’universo giovanile e sulla crescita, con un romanzo che, comunque, presenta la stessa tematica. Io preferisco chiedermi come mai la trama più originale da lui partorita, malgrado la semplicità delle situazioni, e una galleria di bei personaggi siano stati riservati alle pagine di un libro piuttosto che a un film che sicuramente sarebbe risultato molto più accattivante dei precedenti. E chissà che le riprese non siano già in progetto, visto che, nel leggere le storie di Sofia e Matteo, si ha l’impressione di trovarsi davanti a un copione già pronto per il primo ciak, tale è il piglio realistico e cinematografico della scrittura, che esplora i sentimenti simili e differenti dei due ragazzi con cura e partecipazione, ma senza perdersi in inutili fronzoli, con schiettezza ma senza eccessive volgarità.

Un appartamento è il filo che lega Sofia e Matteo. Sofia vi abita negli anni ’60 con i genitori, Matteo negli anni ’80 con la madre, la sorella e il nonno. Sofia è una "brava ragazza" che si dibatte nel tentativo di affermare la propria crescita, passando da amicizie giuste, altre sbagliate, e trasgressioni giovanili. I genitori sono forse troppo assenti, poca è la confidenza fra di loro; Sofia passa i suoi momenti di solitudine a parlare con Paul Mc.Cartney (che tenerezza, per chi legge, avere in pratica rivisto sé stessa davanti agli occhi scuri di Paul che la fissavano da un poster!) e a scattare Polaroid fermando attimi apparentemente banali di ogni giorno. Matteo è soffocato da una madre che lo ama in modo morboso, da una sorella che lo disprezza e da un nonno che giace nel proprio letto come un vegetale. Attanagliato dai sensi di colpa, vede come un peccato ogni svago, ogni uscita, ogni deviazione dalla "via maestra" tracciata dalla madre troppo buona, troppo generosa, troppo sola. Un giorno, però, il sottile filo che lega Sofia a Matteo si concretizza nelle mani del ragazzo, e lo porta fino a Daniele. L’incontro con Daniele sarà determinante per Matteo come già lo è stato per Sofia: alla fine, le aquile devono liberarsi, anche calpestando il dolore egoista di chi lasciano dietro di sé.

"Rivoluzione numero 9" è un libro pieno di colori, suoni, sensazioni, ricordi. Un libro che gli adolescenti potranno leggere per essere accompagnati per mano nel loro tragitto, ma che certamente gli adulti sentiranno più "loro" nel guardare la propria vita in retrospettiva. Due tranci di vita che si intrecciano, la semplice storia di tutti noi, così banale e così fondamentale per ciascuno.

Silvio Muccino legge Rivoluzione n°9