La saga dei Borgia. Un solo uomo al potere
- Autore: Alex Connor
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2022
Apparso in Gran Bretagna nei primi del 2022, è da marzo in diffusione in Italia La saga dei Borgia. Un solo uomo al potere (316 pagine), firmato Alex Connor e nella traduzione di Alice Benassi, per i tipi Newton Compton, nella collana Nuova Narrativa. Segue La saga dei Borgia. Ascesa al potere (2021).
Se Alex può trarre in inganno, il nome per esteso Alexandra chiarisce che siamo al cospetto di un’autrice. È nata e cresciuta in Inghilterra, vive a Brighton, ha intrapreso diverse carriere, da modella ad assistente di un cardiochirurgo, ha lavorato in una galleria d’arte e ora dipinge, oltre che dedicarsi alla scrittura. Il genere narrativo preferito è un mix tra il thriller cospirativo e il romanzo storico, ambientato nel passato e nel mondo dell’arte. Cospirazione Caravaggio, edito da Newton Compton nel 2016, è salito ai primi posti delle classifiche italiane. Con Il dipinto maledetto (2013, sempre per la casa editrice romana) ha vinto il Premio Roma per la narrativa straniera. Sua la trilogia Newton sui Lupi di Venezia, oltre a quella che ha per protagonista il pittore Merisi.
Siamo dunque al secondo titolo di un ennesimo trittico e il prologo, che non trascura passaggi cruenti e scene crudeli nel descrivere l’infuriare della peste a Napoli a fine 1400, annuncia che almeno tre calamità affliggono il Bel Paese, alla vigilia del Rinascimento. Sono il terribile morbo, le orde del re di Francia ubriache di sangue e gli stessi Borgia, con il capo famiglia Rodrigo sul trono di Pietro, con il nome Alessandro VI.
La peste ha colpito anche Roma, ma il peggio è passato e ora si abbatte rovinosamente su Napoli, al seguito delle soldataglie del cattolico Carlo VIII.
Papa Borgia ama riunire nel suo castello donne facili e la nidiata di bambini, circondati da servi e animali. Con lui anche nuore e figli, come la biondissima Lucrezia e lo “spietato” Cesare, che i pettegolezzi Oggiono infatuato per Taddea di Becco, giovane vedova sorellastra del pittore Pinturicchio, un uomo barbuto e dai tratti scimmieschi ma di grande talento. È l’artista preferito dal pontefice, ha saputo trasformare i cupi appartamenti del Vaticano in un’arcadia pastorale viziosa e lussuriosa, dipingendo Lucrezia Borgia come Santa Caterina. Nelle sembianze della Madonna con il Bambino ha tratteggiato l’amante del papa, Giulia Farnese, con in braccio la figlioletta illegittima.
Il pontefice spagnolo gode il trionfo: ha salvato Roma dall’invasione dei francesi, ora scesi a travolgere il Meridione. Eppure i cardinali si ne tengono alla larga dal Borgia vittorioso, temendone la vendetta, per averlo abbandonato quando re Carlo aveva minacciato di deporlo. Sanno che Alessandro ha la memoria lunga e il braccio ancora di più, esteso dalla lama degli uomini al soldo del figlio Cesare, capeggiati dal fidato e temibile mercenario Michelotto.
Il primogenito si avvicina al genitore-papa, a distoglierlo dalle donne che affollano il giardino, alcune vestitissime altre coperte a malapena nel tepore primaverile. Deve ascoltare ancora una volta le lamentele sul favore accordato al figlio sbagliato. Rinnova le accuse di averlo costretto alla carriera cardinalizia e avere fatto di Juan un capo militare, senza tenere in nessun conto le attitudini di ciascuno di loro. Chi gli è stato al fianco, però, sugli spalti di Castel Sant’Angelo? Dov’era allora quel bellimbusto viziato del secondogenito di Rodrigo e Vannozza Cattanei, quando Cesare fronteggiava l’armata di Carlo? Forse si dedicava alle lascive attenzioni adultere alle quali si stava abbandonando anche nel giardino, sotto gli occhi della moglie. Accarezzata con audacia, la sposa dell’ultimo fratello, Jofrè, Sancia di Napoli, non sembra respingere le mani indecenti del cognato.
Juan non è degno di essere il “soldato” dei Borgia e Jofrè è solo un giovane tradito, geloso fino allo spasimo della bella donna sbagliata.
Ambizioso per natura, Cesare aspira alla carriera delle armi, vuol essere un condottiero, almeno quanto Lucrezia desidera liberarsi del marito distratto e ubriacone. Giovanni è uno Sforza, la casata del vicecancelliere in Vaticano, il cardinale Ascanio, che pur confidente del papa ha pagato le inquietudini del Santo Padre catalano, finendo in cella alla comparsa delle armi francesi. Il pontefice l’ha poi fatto liberare, ma la lezione è stata pesante.
Tra i cardinali, un avversario di Alessandro VI è Giuliano della Rovere (salirà sul soglio pontificio come Giulio II, il papa guerriero). A Firenze si distingue l’intransigente apostolato morale di un frate, Girolamo Savonarola, i cui seguaci impongono i buoni costumi a legnate, se non peggio.
Importanti e intriganti anche le donne, Vannozza, Lucrezia, Taddea. La scrittura di Alexandra è rapidissima, la lettura ancora di più. Per la Connor niente è scontato, non si possono dividere buoni e cattivi sulla lavagna della storia. Le passioni rendono schiavi gli uomini, ancora più delle donne, sebbene Cesare rinfacci all’amata sorella di pensare esattamente come pensa un uomo. Ma suona come un complimento: “Il tuo cervello Lucrezia è maschile esattamente come il tuo corpo è femminile”, le dice, aggiungendo che somiglia a una nuvola, ma non è il vento a plasmarla è lei invece a controllarlo.
Tuttavia, papà Rodrigo non ascolta. Juan viene messo alla testa dell’esercito pontificio. Niente di buono, per nessuno, tanto meno per Roma.
Un solo uomo al potere. La saga dei Borgia
Amazon.it: 9,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La saga dei Borgia. Un solo uomo al potere
Lascia il tuo commento