Saggi scettici di Bertrand Russell

Con il suo libro intitolato "Saggi scettici", Bertrand Russell, filosofo inglese Premio Nobel per la letteratura nel 1950, propone al lettore l’adozione di un nuovo abito mentale basato sullo scetticismo.

Lo scetticismo è un indirizzo filosofico fondato nell’antica Grecia da Pirrone di Elide (365-275 A.C.), in base al quale giungere alla verità non è possibile né attraverso i sensi, né attraverso la ragione, perché i primi ci ingannano, mentre la seconda si basa su premesse che non possono essere corroborate.
Tuttavia, lo scetticismo di Russell non è così spinto come quello di Pirrone; infatti, esso non è propriamente un indirizzo filosofico, ma un nuovo atteggiamento critico, capace di rendere il soggetto meno passivo nei riguardi della realtà.
Lo scettico, infatti, è più propenso a mettere in dubbio ciò che gli viene proposto.
Come lo scienziato analizza le risultanze empiriche e da esse trae conclusioni, anche l’uomo comune deve basare le proprie idee sui fatti, e non su assiomi precostituiti.

Russell suggerisce al lettore di far proprio il metodo scientifico anche se non è uomo di scienza. In che modo?
Basando le proprie convinzioni sullo studio diretto della realtà, e non credendo a ciò che viene suggerito dai media o a ciò che viene continuamente raccontato.

Quali sarebbero i vantaggi nell’adozione di un abito mentale scettico?
Le persone "scettiche" difficilmente sono vittime di maghi e ciarlieri, perché non fanno mai affidamento assoluto su ciò che viene loro detto, ma, proprio come lo scienziato studia un fenomeno, osservano attentamente la realtà prima di giungere ad una conclusione.
Non solo; gli scettici "russelliani" sono più liberi, e non vengono condizionati dalle regole sociali generalmente imposte. In altri termini, sono in grado di ragionare criticamente e quindi di affrancarsi dagli schemi comuni.
Se si diffondesse l’atteggiamento scettico, vi sarebbe, quindi, "una diminuzione delle entrate dei chiaroveggenti, e di tutte quelle altre persone che vivono sulle speranze irrazionali”.
L’atteggiamento scettico, inoltre, porterebbe più facilmente alla confutazione di vecchie teorie e alla formulazione di nuove, con grande vantaggio per l’intera umanità.