Salta Bart! di Susanna Tamaro

Salta nel mondo delle favole, Bart, e cambia il tuo mondo: il nuovo romanzo di Susanna Tamaro

Più nomi si ha, più importanti si è: di questo il papà si diceva convinto ben prima che Bart nascesse. Certo che chiamare un frugoletto Leonardo (dal genio di Vinci), Wolfgang (in onore di Mozart), Charles (Darwin), Vincent (il grande Van Gogh), Atari Commodore (il primo computer entrato nelle case di tutti) sembra troppo, non solo ai nonni esterrefatti. Gli uni avrebbero preferito Carmelo, dicevano. Bartolomeo, come il trisavolo, insisteva l’altra coppia. E Bartolomeo è stato, accompagnato a viva forza paterna da Leonardo Atari Commodore, esito gravoso di lunghe mediazioni.
Perché un Bartolomeo vale più di un Carmelo, i lettori potranno approfondirlo nelle pagine eleganti (merito anche delle illustrazioni ad acquerello celeste forte di Adriano Gon) del nuovo divertente romanzo di Susanna Tamaro, leggero ma non senza qualche spunto di meditazione, “Salta Bart!” (edizioni Giunti Junior, 2014, 236 pagine 14 euro).

Un libro decisamente per ragazzi, non tanto però da escludere gli adulti. Bart ha dieci anni e vive nel futuro, non lontano ma pur sempre avanti. La sua casa è gestita totalmente da un apparato domotico e rispetta le più avanzate regole della robotica. Quello che non è cambiato, semmai peggiorato rispetto ad oggi, è l’atteggiamento dei genitori verso i figli. Li amano, ma sono presi dalla loro vita, dal lavoro che li porta lontano, dalla carriera, dalle chat, da Whatsapp, da ogni cosa. È così per il bambino del romanzo. Con un padre pilota di linea e una madre in carriera quasi sempre fuori casa, vive da solo in un appartamento imbottito di controlli a distanza, spycam, sensori cattura-bugie, telefoni da polso. Tutto, tranne una carezza. Tra lui e la mamma ci sono tanti ailaviuuu da lontano e qualche Baciobacio digitato, ma nessun gesto affettuoso vero. La tenerezza virtuale si spreca. Per quella reale occorrerebbe stare vicini.
È proprio un ragazzetto del futuro, ovviamente figlio unico e destinato a crescere senza fratelli e sorelle.
La vita di Bart è felicemente infelice, agiata ma vuota, senza pensieri ma non spensierata. Triste, alla fine. Ha seguito corsi di cinese, arpa celtica, flauto del Borneo, violino metodo Suzuki, pittura con le mani, ceramica Raki, acquerello, cartapesta, clownerie, equilibrismo. Ora deve passare alle odiate lezioni di nuoto, da debuttante totale, tra coetanei che rispetto a lui sono squali. Perché non inventano un corso per sparire davanti a tutti con la forza del pensiero, nelle situazioni imbarazzanti?
Per fortuna ci sono le stelle – assicura Susanna Tamaro – e sapete come sono? Gira di qua, gira di là, un raggio invisibile raggiunge la Terra e prima o poi qualcosa di straordinario accade.
Guarda a terra, gli raccomanda uno strano vecchio cinese, e Bart trova una gabbietta, con dentro Zeta Ics 4292, una pollastra parlante, che diventa la sua migliore amica. La chiama Zoe e lei Ciccio, non fuori, ma dentro, Ciccio tenero, Ciccio morbido. Diventano inseparabili. Il bambino impara a piangere, a trasgredire alle regole ingiuste, a leggere un libro ricevuto sempre dall’anziano Tien Lu, che appare sempre nel posto giusto e nel momento giusto. Il racconto illustrato si interrompe sul più bello e Bart e Zoe devono gettarvisi dentro, per sfuggire alla casa impazzita, dopo che la gallinella ha beccato la centralina informatica (sembravano ciliegie!).
Si ritrovano a casa di Nonno Coniglio, in un’isola circondata dalla nebbia e sul punto di svanire. È il Regno Eremita. Solo Bart può salvarlo, scrivendo le pagine mancanti del libro. Prima dovrà affrontare il drago Mistral nel Regno delle Tenebre, popolato da mostri. Ci vorrà molto coraggio. Mai tirarsi indietro quando si è in ballo e tutto potrà cambiare.

Una bella favola. Ingenua e delicata, proprio come Bart. Divertente e intelligente, come Zoe. Sapiente e provvidenziale, come Mastro Tien. Benevolmente ma saldamente critica verso il mondo, come Susanna Tamaro. Innamorata della bellezza e della natura, come la scrittrice triestina e come dovremmo essere tutti.