Sant’Elena di Ottavio Aubry

Sant’Elena di Aubry è il resoconto particolareggiato, attento e commosso degli ultimi anni di vita di Napoleone, dalla sconfitta a Waterloo fino agli ultimi giorni di agonia trascorsi nelle sue stanze a Longwood.
La lettura di questo volume, che ho trovato in un’edizione piuttosto datata, ma decisamente interessante, corredata da ampio materiale fotografico, è quanto di più avvincente possa esserci per chiunque ami la storia e soprattutto voglia approfondire la figura di Napoleone, questo gigante della storia, che in queste pagine emerge non solo come grande stratega e uomo di Stato, pronto a criticare se stesso ed a riconoscere gli errori compiuti, ma soprattutto come uomo.

Un uomo forte, indubbiamente, ma sempre più piegato dai contrasti con gli altri uomini, dalle delusioni subite, dalle incomprensioni, dalla solitudine, dai rimpianti (primo fra tutti quello di non avere accanto l’adorato figlio), ma soprattutto dal peso insostenibile dei ricordi.
La prigionia nella piccola isola dopo avere dominato l’intera Europa, delle sorti della quale era diventato il padrone assoluto, fu per Napoleone - che a lungo si era cullato nel sogno di una fuga in America o di una vita in incognito in qualche contea inglese - un vero supplizio. L’inattività fisica, alla quale lentamente, ma inesorabilmente seguì quella intellettuale, affrettò di molto la morte di un tale uomo e rese la condanna ancora più dura.

Accanto a lui, nel corso della narrazione, si muovono come attori intorno al protagonista principale i compagni di prigionia francesi e gli ufficiali, i soldati ed i governatori inglesi che resero il suo soggiorno sull’isola più o meno amaro. Per tutti loro Napoleone fu un compagno, un amico, un Sovrano, un tiranno, di sicuro una presenza immensa, autoritaria, a volte ingombrante, ed al momento della sua morte la sua scomparsa rese l’atmosfera improvvisamente vuota e silenziosa, assolutamente irreale e quasi impossibile da sopportare.
Ognuno di questi aspetti è descritto con commossa partecipazione dall’autore in questo libro e dalla lettura s’intuisce non solo l’ammirazione da lui provata per il suo grande protagonista, ma soprattutto l’ingente lavoro di documentazione e ricerca di fonti compiuta a monte. In conclusione Sant’Elena è un libro decisamente da leggere e, seppur nell’ottica di un nuovo panorama storico, su cui riflettere.