Pugliese di Castellana Grotte, Mario Marzano, dopo una vita di lavoro come infermiere, riceve quasi un’illuminazione sulla via di Damasco e inizia a scrivere saggi e romanzi a tematica sociale.
Mario Marzano ha accettato di rispondere ad alcune domande, per raccontarci la sua attività e spiegarci le idee e il processo creativo che hanno permesso la realizzazione dei suoi libri.
-* Ciao Mario e grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande! Cosa ti ha spinto a scrivere libri non più giovanissimo?
Devo dire che fino a cinquant’anni circa sono stato un accanito lettore di libri, di riviste e giornali, poi decisi di scrivere qualcosa io. Ricordo che il mio intento era di fare un saggio che riguardava la riforma non marxista del lavoro, seguendo il principio, affermato dal compianto Olaf Palme, in base al quale il capitalismo bisognava trattarlo come una pecora da lana, bisognava farla crescere bene per tosarla meglio. Il saggio, in origine, doveva essere intitolato “Le città del lavoro”, solo in seguito ebbi l’ idea di aggiungere una parte più umanistica, antropologica e filosofica.
Dopo averlo completato, il libro prese il titolo “La crudeltà umana, sulle orme e oltre Darwin”, aggiunsi anche una parte in inglese, in onore del grande scienziato evoluzionista e, infine, fu pubblicato da Albatros Il filo, casa editrice presieduta dalla compianta Alda Merini.
-* Come mai hai scritto un unico saggio ritenendoti un saggista piuttosto che un romanziere?
Sono diventato un romanziere solo per caso ma anche perché “La crudeltà umana” affronta con completezza già moltissimi temi.
A dire la verità il caso volle che un preside di scuola media, il compianto Ciccio Mazzarisi, mio vecchio compagno di partito (Psi) che revisionava i miei testi, ad un certo punto mi fece capire che potevo scrivere di tutto, romanzi e anche poesie. Gli dissi subito che poesie non ne avrei mai scritte, sia perché non mi sento poeta, sia anche perché da giovane riportare a memoria molte poesie, a scuola, fu un vero e proprio trauma. Così, quasi per gioco, nacque “Solleone anni ’60” - fu sempre Albatros a editarlo - che voleva rappresentare un’epoca dal punto di vista delle persone appartenenti ai ceti meno abbienti, vissute in provincia di Bari negli anni ’50 e ’60.
-* Come sono nati gli altri romanzi e racconti?
Premetto che, in effetti, subito dopo “Solleone anni ’60” avrei voluto scrivere un libro dal titolo “Alla ricerca di Dio nello spazio infinito (la breve divina commedia dell’ era moderna)” che rappresenta il completamento letterario de “La crudeltà umana” ma che, almeno finora, non ho scritto perché non ho ancora individuato un’ambientazione che fosse credibile.
Scrissi però un piccolo racconto che rappresentava un’allegoria dell’uomo schiavo di telefonini e dispositivi simili, dal titolo “#31#, identità riservata” - edito da Albatros Il filo - poi, in seguito, ho scritto - “Mistero. Nel triangolo delle meraviglie grotte, trulli e mare” che, oltre a una riflessione, questa volta svolta dal punto di vista dei ceti medi, sulla fine che potrebbe toccarci se il nostro territorio rimasse disorganizzato dal punto di vista culturale la nostra zona, considerando un arco di tempo che va dagli anni Settanta alla fine del passato millennio. Questo romanzo, considerato pornografico da un assessore alla cultura di una ridente cittadina rivierasca del Sud- Est barese, per un amplesso lesbico nelle grotte di Castellana, è anche corredato da bellissime foto d’arte che raffigurano la zona.
Infine c’è da dire che nei due romanzi d’epoca è descritta anche la saga familiare dei Giuliani-Notti.
-* I romanzi e racconti scritti da te sono principalmente frutto della tua fantasia, anche se hanno le loro radici nella realtà. Che ruolo dai al racconto “Stalker x forza”, avendo più volte affermato che è tratto da un episodio realmente accaduto e documentato?
Ecco, sul tema dello stalking, da molto tempo avevo in mente di realizzare un saggio per contestare radicalmente non tanto le leggi che si sono fatte in questo campo in Italia ma ma il modo in cui vengono praticamente applicate.
Poi, per puro caso, sono venuto a conoscenza di una storia documentata che, in alcuni dei suoi episodi, non ha nulla da invidiare né a Kafka né al grande Totò.
Ho deciso di scrivere un racconto che in sé ha molto del saggio: è scritto per tutti perché se chi lo legge ha subìto o si trovasse a subire una querela per stalking, saprebbe come comportarsi; infine ricordo che presenterò di nuovo questo racconto ad Alberobello il 5 agosto 2016 alle ore 19,30 in Piazza d’Amore, di fronte al Palazzo di città.
-* Come mai ti ritieni un esperto di stalking?
Ho lavorato per più di trentaquattro anni in un pronto soccorso, come infermiere professionale, quindi ho seguito centinaia di casi di violenze soprattutto sulle donne, ma anche su qualche uomo ad opera dei familiari della compagna o, per meglio dire, della moglie. Sarà proprio questa esperienza, infatti, che illustrerò alle persone che mi seguiranno ad Alberobello per introdurre l’esposizione del mio racconto.
Grazie Mario e in bocca al lupo!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scrivere da adulti: Mario Marzano ci racconta la sua esperienza in un’intervista
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